Analisi Accordi

Info rapide sulla canzone

Difficoltà: Medio
17 Accordi Unici
Accordi principali:
LA
,
RE
,
MI

Tutti gli Accordi

DO
LA
SI

La Locomotiva

Loading...
0

Accordi La Locomotiva


Non so che viso avesse
                     

neppure come si chiamava
    
con che voce parlasse
                       

con quale voce poi cantava
                      

quanti anni avesse visto allora
                  

di che colore i suoi capelli
                        

ma nella fantasia ho l'immagine sua:
                        

gli eroi son tutti giovani e belli,
                        

gli eroi son tutti giovani e belli,
                        

gli eroi son tutti giovani e belli...

                         

Conosco invece l'epoca dei fatti
                        

qual era il suo mestiere:
  
i primi anni del secolo
                     

macchinista, ferroviere
                  

i tempi in cui si cominciava
                  

la guerra santa dei pezzenti
                                 

sembrava il treno anch'esso un mito di progresso
                 

lanciato sopra i continenti,
                 

lanciato sopra i continenti,
                 

lanciato sopra i continenti...

  
E la locomotiva
                             

sembrava fosse un mostro strano
    
che l'uomo dominava
                           

con il pensiero e con la mano
                  

ruggendo si lasciava indietro
                       

distanze che sembravano infinite
                           

sembrava avesse dentro un potere tremendo
                     

la stessa forza della dinamite,
                     

la stessa forza della dinamite,
                     

la stessa forza della dinamite..

       
Ma un' altra grande forza
                        

spiegava allora le sue ali
  
parole che dicevano
                         

"gli uomini son tutti uguali"
                 

e contro ai re e ai tiranni
           

scoppiava nella via
                          

la bomba proletaria e illuminava l'aria
                

la fiaccola dell'anarchia,
                

la fiaccola dell'anarchia,
                

la fiaccola dell'anarchia...

   
Un treno tutti i giorni
                         

passava per la sua stazione
   
un treno di lusso
                  

lontana destinazione
            

vedeva gente riverita
                        

pensava a quei velluti, agli ori
                                 

pensava al magro giorno della sua gente attorno
                       

pensava un treno pieno di signori,
                       

pensava un treno pieno di signori,
                       

pensava un treno pieno di signori...

    
Non so che cosa accadde
                       

perché prese la decisione

forse una rabbia antica
                   

generazioni senza nome
           

che urlarono vendetta
             

gli accecarono il cuore
                          

dimenticò pietà, scordò la sua bontà
                        

la bomba sua la macchina a vapore,
                        

la bomba sua la macchina a vapore,
                        

la bomba sua la macchina a vapore...





E sul binario
                  

stava la locomotiva
   
la macchina pulsante
                       

sembrava fosse cosa viva
                  

sembrava un giovane puledro
                   

che appena liberato il freno
                          

mordesse la rotaia con muscoli d'acciaio
                 

con forza cieca di baleno,
                 

con forza cieca di baleno,
                 

con forza cieca di baleno...

     
E un giorno come gli altri
                             

ma forse con più rabbia in corpo
   
pensò che aveva il modo
                        

di riparare a qualche torto
                   

Salì sul mostro che dormiva
                         

cercò di mandar via la sua paura
                             

e prima di pensare a quel che stava a fare
                     

il mostro divorava la pianura,
                     

il mostro divorava la pianura,
                     

il mostro divorava la pianura...

   
Correva l' altro treno
                        

ignaro e quasi senza fretta
   
nessuno immaginava
                         

di andare verso la vendetta
                  

ma alla stazione di Bologna
                      

arrivò la notizia in un baleno:
                          

"notizia di emergenza, agite con urgenza
                             

un pazzo si è lanciato contro al treno,
                             

un pazzo si è lanciato contro al treno,
                             

un pazzo si è lanciato contro al treno..."



     

Ma intanto corre, corre
                 

corre la locomotiva
  
e sibila il vapore
                     

e sembra quasi cosa viva
                      

e sembra dire ai contadini curvi
                       

il fischio che si spande in aria:
                                

"Fratello, non temere, che corro al mio dovere
                     

Trionfi la giustizia proletaria!
                     

Trionfi la giustizia proletaria!
                     

Trionfi la giustizia proletaria!"



    

E intanto corre corre
                     

corre sempre più forte
  
e corre corre corre
                  

corre verso la morte
                     

e niente ormai può trattenere
                   

l'immensa forza distruttrice
                                   

aspetta sol lo schianto e poi che giunga il manto
                

della grande consolatrice,
                

della grande consolatrice,
                

della grande consolatrice...



   

La storia ci racconta
                

come finì la corsa
   
la macchina deviata
                     

lungo una linea morta
                       

con l'ultimo suo grido d'animale
                        

la macchina eruttò lapilli e lava
                                      

esplose contro il cielo, poi il fumo sparse il velo
                         

lo raccolsero che ancora respirava,
                         

lo raccolsero che ancora respirava,
                         

lo raccolsero che ancora respirava...



     

Ma a noi piace pensarlo
                    

ancora dietro al motore
   
mentre fa correr via
                 

la macchina a vapore
              

e che ci giunga un giorno
        

ancora la notizia
                        

di una locomotiva, come una cosa viva
                             

lanciata a bomba contro l' ingiustizia,
                             

lanciata a bomba contro l' ingiustizia,
                             

lanciata a bomba contro l' ingiustizia,

## Credits

Autore: FRANCESCO GUCCINI Copyright: © EMI MUSIC PUBLISHING ITALIA SRL