Analisi Accordi

Info rapide sulla canzone

Difficoltà: Medio
10 Accordi Unici
Accordi principali:
MIm
,
RE
,
DO

Tutti gli Accordi

RE
RE
SI

Canzone dei Dodici Mesi

Loading...
0

Accordi Canzone dei Dodici Mesi

Intro:
                  

                  

                    

Viene Gennaio silenzioso e lieve, 
              

un fiume addormentato
                                        

Fra le cui rive giace come neve il mio corpo malato, 
          

il mio corpo malato
                                         

Sono distese lungo la pianura bianche file di campi
                     

Son come amanti dopo l'avventura 
                            
neri alberi stanchi, neri alberi stanchi

           

                                 

Viene Febbraio, e il mondo è a capo chino, 
                   

 ma nei convitti e in piazza
                          

Lascia i dolori e vesti da Arlecchino, 
                            

il carnevale impazza, il carnevale impazza
   
L'inverno è lungo ancora, 
                     

ma nel cuore appare la speranza
                                         

Nei primi giorni di malato sole la primavera danza, 
        

la primavera danza
                            
Cantando Marzo porta le sue piogge, 
                   

la nebbia squarcia il velo
                         

Porta la neve sciolta nelle rogge 
                          

il riso del disgelo, il riso del disgelo

Riempi il bicchiere, 
                              

e con l'inverno butta la penitenza vana
                   

L'ala del tempo batte troppo in fretta, 
                                     

la guardi, è già lontana, la guardi, è già lontana

                            

O giorni, o mesi che andate sempre via, 
                         

sempre simile a voi è questa vita mia
                               

Diverso tutti gli anni, ma tutti gli anni uguale
                                   

La mano di tarocchi che non sai mai giocare, 
                             

che non sai mai giocare

                            

Con giorni lunghi al sonno dedicati 
             

il dolce Aprile viene
                     

Quali segreti scoprì in te 
                        

il poeta che ti chiamò crudele, 
              

che ti chiamò crudele
                            
Ma nei tuoi giorni è bello addormentarsi 
            

 dopo fatto l'amore
                     

Come la terra dorme nella notte 
                                 

dopo un giorno di sole, dopo un giorno di sole
                                 
Ben venga Maggio e il gonfalone amico, 
            

ben venga primavera
                          

Il nuovo amore getti via l'antico 
                               

nell'ombra della sera, nell'ombra della sera

Ben venga Maggio, 
                                

ben venga la rosa che è dei poeti il fiore
                           

Mentre la canto con la mia chitarra 
                    

brindo a Cenne e a Folgore, 
                 

brindo a Cenne e a Folgore
                              
Giugno, che sei maturità dell'anno, 
             

di te ringrazio Dio
                             

In un tuo giorno, sotto al sole caldo, 
                     

ci sono nato io, ci sono nato io
                                  
E con le messi che hai fra le tue mani 
               

ci porti il tuo tesoro
                                

Con le tue spighe doni all'uomo il pane, 
                        

alle femmine l'oro, alle femmine l'oro

                            

O giorni, o mesi che andate sempre via, 
                         

sempre simile a voi è questa vita mia
                               

Diverso tutti gli anni, ma tutti gli anni uguale
                                   

La mano di tarocchi che non sai mai giocare, 
                             

che non sai mai giocare

                         

Con giorni lunghi di colori chiari 
               

ecco Luglio, il leone
                      

Riposa, bevi e il mondo attorno 
                                 

appare come in una visione, come in una visione

Non si lavora Agosto, 
                           

nelle stanche tue lunghe oziose ore
                        

Mai come adesso è bello inebriarsi 
                           

di vino e di calore, di vino e di calore
                               
Settembre è il mese del ripensamento 
                

sugli anni e sull'età
                                          

Dopo l'estate porta il dono usato della perplessità, 
          

della perplessità
                       
Ti siedi e pensi e ricominci 
                    

il gioco della tua identità
         
Come scintille brucian 
                               

nel tuo fuoco le possibilità, le possibilità
                              
Non so se tutti hanno capito Ottobre 
             

la tua grande bellezza
                        

Nei tini grassi come pance piene 
                                  

prepari mosto e ebbrezza, prepari mosto e ebbrezza

Lungo i miei monti, 
                            

come uccelli tristi fuggono nubi pazze
                            

Lungo i miei monti colorati in rame 
                      

fumano nubi basse, fumano nubi basse

                            

O giorni, o mesi che andate sempre via, 
                         

sempre simile a voi è questa vita mia
                               

Diverso tutti gli anni, ma tutti gli anni uguale
                                   

La mano di tarocchi che non sai mai giocare, 
                             

che non sai mai giocare

                            

Cala Novembre e le inquietanti nebbie 
               

gravi coprono gli orti
                         

Lungo i giardini consacrati al pianto 
                                 

 si festeggiano i morti, si festeggiano i morti
                         
Cade la pioggia ed il tuo viso 
               

bagna di gocce di rugiada
            
Te pure, un giorno, 
                             

cambierà la sorte in fango della strada, 
          

in fango della strada
                             
E mi addormento come in un letargo, 
                

Dicembre, alle tue porte
               
Lungo i tuoi giorni con la mente 
                                 

spargo tristi semi di morte, tristi semi di morte
                                        

Uomini e cose lasciano per terra esili ombre pigre
                            

Ma nei tuoi giorni dai profeti detti 
                              

nasce Cristo la tigre, nasce Cristo la tigre

                            

O giorni, o mesi che andate sempre via, 
                         

sempre simile a voi è questa vita mia
                               

Diverso tutti gli anni, ma tutti gli anni uguale
                                   

La mano di tarocchi che non sai mai giocare, 
                 
che non sai mai giocare
                 

che non sai mai giocare
                 
che non sai mai giocare
                 

che non sai mai giocare
                             
che non sai mai giocare

## Credits

Autore: GUCCINI FRANCESCO Copyright: © EMI MUSIC PUBLISHING ITALIA SRL