Al Ballo Mascherato è un brano scritto e interpretato da Fabrizio De André, contenuto nell'album Storia di un impiegato pubblicato nel 1973. Sesto lavoro in studio per il cantautore genovese, segue la scia dei concept album stavolta raccontando la storia di un trentenne deciso a progettare un attentato in parlamento. La canzone dà inizio ad una serie di tre sogni che il protagonista vive come una sorta di auto-perdono del suo desiderio eversivo, sognando di uccidere, durante un ballo in maschera, i personaggi importanti della Storia.
Amico Fragile è un brano interpretato da Fabrizio De André.
Amore Che Vieni Amore Che Vai è un brano scritto e interpretato dall'indimenticabile Fabrizio De Andrè pubblicato come singolo in 45 giri nel 1966 dall'etichetta discografica Karim. La canzone col tempo è diventato un classico del suo repertorio e una delle pietre miliari della canzone d'autore italiana. Il testo parla dell'evoluzione di un amore, in modo molto chiaro ed esplicito ma riuscendo comunque a non perdere la dolcezza nei suoi delle parole. Un vero capolavoro.
Andrea è un brano pubblicato nel 1978 col nono album di Fabrizio De Andrè, dal titolo Rimini, composto dallo stesso assieme all'amico arrangiatore Massimo Bubola. La storia racconta di un soldato omosessuale che, durante la prima guerra mondiale, trova l'amore al fronte; purtroppo però l'altro morirà presto, causando al povero Andrea un dolore così insopportabile da scegliere di suicidarsi gettandosi in un pozzo. De Andrè riusciva quindi a trattare un argomento piuttosto delicato come l'amore gay inserendolo in un contesto critico come l'antimilitarismo. I cori femminili della versione studio sono eseguiti da Dori Ghezzi, che già allora era legata sentimentalmente a Faber da 3 anni.
Anime Salve è un brano scritto e interpretato da Fabrizio De Andrè, contenuto nell'album omonimo pubblicato nel 1996. Tredicesimo disco di inediti per il cantautore genovese, è l'ultimo progetto prima della morte avvenuta nel 1999 ed è il frutto del felice incontro artistico con il collega e concittadino Ivano Fossati. La canzone, che dà il titolo all'album, è un'intensa e delicata ballata cantautorale che inneggia alla bellezza della solitudine. Un autentico capolavoro!
Ave Maria è un brano scritto e interpretato da Fabrizio De Andrè, contenuto nell'album La Buona Novella pubblicato nel 1970. Quarta fatica discografica per il cantautore genovese, è liberamente tratto dalla storia di Gesù prendendo spunto non dai Vangeli canonici ma da quelli cosiddetti \"Apocrifi\", in particolare il Vangelo di Giacomo. La canzone è il brano di chiusura del lato A ed è una bellissima e delicata ode alla madre di Gesù: Maria. Una preghiera laica verso una donna che sta per diventare madre.
Avventura a Durango è un brano scritto e interpretato da Fabrizio De Andrè, contenuto nell'album Rimini pubblicato nel 1978. Nono lavoro in studio per il cantautore genovese, è il frutto dell'incontro con l'allora ventiquattrenne Massimo Bubola, una collaborazione che dà al disco un tocco marcatamente folk americano. La canzone, infatti, è la traduzione di Romance in Durango scritta e incisa da Bob Dylan due anni prima. Racconta la storia di un Messicano in fuga da una \"piccola scaramuccia\".
Ballata degli Impiccati è un brano scritto e interpretato dal grande Fabrizio De Andrè, contenuto nell'album Tutti morimmo a stento pubblicato nel 1968. Secondo lavoro in studio per il cantautore genovese è uno dei primi concept-album della storia della canzone italiana. Il tema conduttore del disco è la morte, con un chiaro riferimento alla pena di morte. La canzone, come le altre, ha visto la collaborazione al testo di Giuseppe Bentivoglio e alla musica di Gian Piero Reverberi.
Bocca Di Rosa è un brano interpretato da Fabrizio De André.
Canto del Servo Pastore è un brano scritto e interpretato da Fabrizio De Andrè, contenuto nell'album passato alla storia come L'Indiano, pubblicato nel 1981. Decimo lavoro in studio per il cantautore di Pegli (Genova), è il frutto della collaborazione con il collega veronese Massimo Bubola in cui vengono messi a confronto il popolo sardo con quello nativo americano. La canzone è il secondo brano del lato A ed ha come protagonista la natura incontaminata della Sardegna, vista dagli occhi di un pastore che la sceglie come stile di vita.
Canzone del Maggio è un brano scritto e interpretato dal grandissimo >Fabrizio De Andrè, contenuto nell'album Storia di un impiegato pubblicato nel 1973. Sesto lavoro in studio per il cantautore genovese, è il quarto concept-album della sua carriera musicale. Racconta la storia di un giovane impiegato convinto di mettere una bomba in parlamento, vivendo tutta una serie di avventure. Nella canzone, scritta con la collaborazione di Nicola Piovani e liberamente tratta da un canto del maggio francese, il protagonista osserva e riflette sui moti e le proteste del famoso maggio parigino, traendo forte ispirazione da esso.
Canzone per l'Estate è un brano scritto e interpretato da Fabrizio De Andrè, contenuto nell'album Volume 8 pubblicato nel 1975. Si tratta del suo ottavo lavoro in studio, disco che il cantautore genovese realizza a quattro mani insieme a Francesco De Gregori. La canzone quindi porta la firma di Fabrizio per il testo e di Francesco per la musica; racconta la storia, forse autobiografica, del medio borghese e della sua routine fatta di casa, lavoro e figli... senza però la felicità desiderata.
Carlo Martello è un branos critto e interpretato dal grande Fabrizio De Andrè pubblicato come singolo nel 1963. Canzone tra le più famose e simpatiche dell'intera discografia deandreiana, è stata scritta insieme al suo amico di gioventù Paolo Villaggio. Racconta l'esilarante vicenda di Carlo Martello che tornando vittorioso dalla battaglia contro i Mori a Poitiers, si invagisce di una bellissima ragazza che sta facendo il bagno nuda. Peccato che la ragazza sia una prostituta e il Re Carlo debba (forse) pagare per la prestazione.
Caro Amore è un brano inciso da Fabrizio De Andrè, contenuto nell'album Vol. 1° pubblicato nel 1967. Si tratta del primo disco di inediti per il cantautore genovese, realizzato quando alcuni singoli erano già usciti e la sua popolarità cominciava a fare breccia nelle orecchie e nelle menti degli italiani... per non lasciarli mai più! La canzone è la seconda traccia del lato B, dove De Andrè incide un testo romantico e sofferto sopra la struggente melodia dell'Adagio tratto dal \"Concerto d'Aranjuez\", composto da Joaquín Rodrigo nel 1939.
Cielito Lindo è un brano celebre tratto dal repertorio folkloristico messicano, reinterpretato da Fabrizio De André nel 1993. Da sempre il noto cantautore genovese era un grande appassionato e cultore delle tradizioni popolari internazionali, e in quell'anno arrivava l'occasione per dimostrarlo ancora una volta: realizzò, infatti, questa versione per la sigla d'apertura del programma RAI omonimo condotto da Athina Cenci. Si ricorda che il pezzo fu composto nel 1882 da Quirino Mendoza y Cortés.
Coda di Lupo è un brano scritto e interpretato dal grandissimo e indimenticabile Fabrizio De Andrè contenuto nell'album Rimini pubblicato nel 1978. Nono lavoro in studio per il cantautore genovese, compone le canzoni in collaborazione con il giovane Massimo Bubola. Lo stile, rispetto ai dischi precedenti, è più vicino al folk americano, abbandonando così la chanson francese e le ballate popolari. La canzone, scherzando sulla figura di un pellerossa, è una critica contro i sindacati.
Creuza de Mà è un brano scritto e interpretato da Fabrizio De Andrè contenuto nell'album omonimo pubblicato nel 1984. Scritto in collaborazione con Mauro Pagani è interamente in lingua genovese come tutto il resto dell'album. Il tema è il viaggio e il protagonista è un marinaio che si accinge a sbarcare al porto di Genova. Durante l'approdo si immagina la strada per arrivare alla taverna dell'Andrea, i suoni, gli odori di strada e una mulattiera da percorrere; il brano, come il disco, è un autentico capolavoro.
Delitto di Paese è un brano reinterpretato e inciso da Fabrizio De Andrè, pubblicato come singolo in 45 giri nel 1965. Si tratta di una delle prime incisioni del noto cantautore genovese, in un periodo in cui la sua carriera stentava ancora a decollare... fino al 1967, quando Mina decise di incidere la sua \"Canzone di Marinella\" e consegnarlo alla storia. Questa canzone, invece, è la versione in italiano di L'assassinat : pezzo del 1962 inciso dal suo \"maestro\" Georges Brassens.
Disamistade è un brano scritto e interpretato da Fabrizio De Andrè, contenuto nell'album Anime salve pubblicato nel 1996. Ultimo lavoro in studio per il cantautore genovese, che purtroppo sarebbe morto nel 1999 a soli cinquantotto anni per un tumore, è il frutto della speciale collaborazione con il collega e concittadino Ivano Fossati. La canzone è la penultima traccia del disco ed è dedicata alle faide familiari che, litigio dopo litigio, con invidia che si somma ad altra invidia, portano alle stragi vendicative che insanguinano tante città.
Dolcenera è la quarta traccia di Anime Salve, l'ultimo album inciso da Fabrizio De Andrè, nel 1996, e composto assieme ad Ivano Fossati, arrangiato poi dal musicista milanese Piero Milesi e farcito di richiami alla musica etnica sudamericana ma anche balcanica. La canzone inizia e termina con un verso in dialetto genovese, che tradotto significa \"guardala che arriva, com'è, com'è\" in quanto tratta della solitudine di un innamorato perso nei suoi sogni (e deliri paranoici), mentre però lei sta morendo annegata: è ambientata infatti nei due giorni della grande alluvione a Genova, il 7 e l'8 ottobre 1970. Da quando va in onda su Rai3, Dolcenera è la sigla del talk show condotto da Fabio Fazio Che Tempo Che Fa.
Ispirata al brano 'O ccafè di Domenico Modugno, Don Raffaè veniva registrata nel 1990 con l'album studio \"Le nuvole\". Della canzone si ricorda la collaborazione di Fabrizio De Andrè con Mauro Pagani, coautore della parte strumentale. In un napoletano allegro e piuttosto maccheronico, Don Raffaè è stata cantata da Fabrizio De Andrè in duetto con Roberto Murolo.
Fila la Lana è un brano rielaborato e inciso da Fabrizio De André, nella versione pubblicata come singolo nel 1965. Siamo agli albori della carriera del noto cantautore Genovese, ancora semisconosciuto ma già con le idee molto chiare, leggendo i saggi di Benedetto Croce e ascoltando le canzoni di George Brassens. Musica e parole prendono spunto da un pezzo di Robert Marcy del 1948; il testo racconta l'attesa di una vedova, che ancora non sa la tragica sorte del marito nella guerra di successione bretone (1361-1364).
Fiume Sand Creek è un brano interpretato da Fabrizio De André.
Franziska è un brano scritto e interpretato da Fabrizio De Andrè, contenuto nell'album eponimo passato alla storia come L'indiano pubblicato nel 1981. Decimo disco di inediti per il cantautore genovese, conferma per la seconda volta la felice collaborazione con l'allora ventisettenne Massimo Bubola. La canzone vede come protagonista una giovane ragazza costretta a segregarsi in casa a causa del fidanzato latitante; il tempo passa e con lui anche la speranza di una vita \"normale\".
Geordie è un brano interpretato da Fabrizio De André.
Girotondo è un brano scritto e interpretato da Fabrizio De André, contenuto nell'album Tutti morimmo a stento pubblicato nel 1968. Secondo disco di inediti per il cantautore genovese, è il suo primo concept album che, per l'occasione, è dedicato interamente alla morte intesa come morte morale. La canzone è la seconda traccia del lato B diventata un grande classico del suo repertorio: una filastrocca pacifista che spera in un domani ed una generazione migliore.
Giugno '73 è un brano scritto e interpretato da Fabrizio De Andrè, contenuto nell'album Volume 8 pubblicato nel 1975. Come si evince dal titolo, si tratta dell'ottavo lavoro in studio per il cantautore genovese, disco che è frutto della collaborazione con Francesco De Gregori. La canzone è il brano d'apertura del lato B ed è scritta interamente da Fabrizio stesso; racconta la fine della storia d'amore con una certa Roberta, conosciuta al termine del suo primo matrimonio con la Puny.
Ho Visto Nina Volare è un brano scritto e interpretato dal grandissimo Fabrizio De Andrè contenuto nell'album Anime salve pubblicato nel 1996. Quattoridicesimo ed ultimo lavoro in studio per il cantautore genovese, si avvale della collaborazione di un altro cantautore genovese, Ivano Fossati. Disco che ha come tema la solitudine, vista sotto tante sfaccettature diverse. In questa canzone, quasi fanciullesca, la solitudine è impersonificata da Nina, che passa il suo tempo sull'altalena, un piccolo amore vissuto da lontano.
Hotel Supramonte è un brano scritto e interpretato dal grandissimo Fabrizio De Andrè contenuto nell'album L'Indiano pubblicato nel 1981. In realtà il titolo ufficiale è semplicemente Fabrizio De Andrè, ma visto che la copertina raffigura un indiano d'America a cavallo, ecco che fin dall'inizio è stato chiamato nell'altro modo. La canzone racconta la triste vicenda che ha visto protagonisti il cantautore genovese e la sua compagna Dori Ghezzi, durante il loro sequestro durato oltre tre mesi. Uno dei suoi tanti capolavori.
Il Bombarolo è un brano scritto e interpretato da Fabrizio De Andrè con la collaborazione di Nicola Piovani, contenuto nell'album Storia di un impiegato pubblicato nel 1973. Sesto lavoro in studio per il cantautore genovese e terzo ad essere un \"Concept album\". Le canzone del disco raccontano la storia di un impiegato di trent'anni stufo del sistema politico e sociale italiano, deciso così a mettere una bomba in parlamento. Questa canzone in particolare, racconta proprio la fabbricazione e l'attentato. L’azione fallisce perché la bomba rotola facendo esplodere un chiosco di giornali.
Il Cantico dei Drogati è un brano scritto e interpretato da Fabrizio De Andrè, contenuto nell'album Tutti morimmo a stento pubblicato nel 1968. Secondo lavoro in studio per il cantautore genovese, ha come tema principale \"la morte\", vista da molti punti di vista: morte culturale, morte psicologica, morte morale... La canzone è il brano d'apertura del disco ed è scritta con la collaborazione di Riccardo Mannerini e Gianpiero Reverberi. Dedicata a chi nella droga trova una falsa via di fuga.
Il Fannullone è un brano scritto e inciso da Fabrizio De André, pubblicato com singolo nel 1963. Siamo agli albori della carriera musicale del cantautore genovese, ancora semisconosciuto e molto legato alla tradizione degli chansonier francesi (passione che si porterà dietro fino al 1967/68). In quel periodo De André frequentava uno dei suoi amici storici: l'attore e comico Paolo Villaggio. Il testo di questa canzone porta proprio la firma di quest'ultimo e mette in scena un personaggio bizzarro e alquanto improbabile. Buon divertimento!
Il Gorilla è un brano interpretato da Fabrizio De Andrè, contenuto nell'album Volume III pubblicato nel 1968. Si tratta del terzo lavoro in studio per il cantautore nato a Pegli, disco che contiene traduzioni dal repertorio del suo \"faro musicale\"... Georges Brassens. La canzone infatti è la traduzione, curata dallo stesso Fabrizio, di Le gorille che il cantautore francese incise nel 1952. Racconta la divertente storia di un gorilla scappato dalla gabbia che, in piena crisi di verginità, cerca insaziabile l'accoppiamento.
Il pescatore usciva nell'anno 1967, in versione inedita, nel 45 giri assieme al brano Marcia Nuziale. Della prima stampa ne esistono pochissimi esemplari, in quanto la casa produttrice Bellidisc chiuse di lì a breve, e ne fu subito rilasciata una nuova versione dalla Liberty Italia, oggi più diffusa.
Il Ritorno di Giuseppe è un brano scritto e interpretato da Fabrizio De André, contenuto nell'album La Buona Novella pubblicato nel 1970. Quarto disco di inediti per il cantautore genovese, nasce dalla sua lettura dei Vangeli Apocrifi e consiste in un vero capolavoro sulla vita di Gesù e sua madre Maria, visti dal punto di vista umano e non divino. La canzone, terza traccia del lato A, racconta con una poetica inarrivabile il ritorno di Giuseppe in patria dopo alcuni anni passati lontano da casa per il suo lavoro di falegname: troverà una sorpresa interessante.
Il Sogno di Maria è un brano scritto e interpretato dall'indimenticabile Fabrizio De Andrè, contenuto nell'album La buona novella pubblicato nel 1970. Quinto lavoro in studio per il cantautore genovese, è entrato nella storia della musica leggera italiana. Disco incentrato sulla figura di Gesù, visto però dalla lettura dei vangeli apocrifi. La canzone parla del sogno in cui a Maria viene annunciata la futura nascita di suo figlio Gesù.
Il Suonatore Jones è un brano scritto e interpretato dal mitico Fabrizio De Andrè, contenuto nell'album Non al denaro, non all'amore, ne al cielo pubblicato nel 1971. Quinto lavoro in studio per il cantautore genovese, trae ispirazione dalla celebre \"Antologia di Spoon River\" di Edgar Lee Masters scritta nel 1915 e tradota in italiano da Fernanda Pivano nel 1943: La canzone, come le altre del disco, è scritta con la collaborazione alle musiche di Nicola Piovani. Si tratta del brano di chiusura dell'album, un vecchio musicista che ha pensato solo a vivere la vita giorno per giorno, senza rimpianti. Un capolavoro.
Il Testamento è un brano scritto e interpretato da Fabrizio De Andrè pubblicato come 45 giri nel 1963, poi inserito nell'album Volume III pubblicato nel 1968. Scritto con la collaborazione di Elvio Monti, racconta la storia di un personaggio che curiosamente immagina la propria morte. Pensa subito ad un'eredità comica, fatta solamente di beffe e scherzi. C'è posto però per l'unico amore della sua vita. Musicalmente è una ballata che si alterna tra tonalità minori e maggiori. Uno dei caposaldi della canzone italiana.
Il Testamento di Tito è un brano scritto e interpretato da Fabrizio De Andrè contenuto nell'album La buona novella pubblicato nel 1970. Disco scritto insieme a Giuseppe Bentivolglio, è un concept album sulla storia di Gesù. Passando dal concepimento di Maria fino alla morte in croce, il cantautore di Genova con questa canzone fa parlare Tito, il ladrone cattivo, mettendo in luce tutte le contraddizioni della legislazione, fatta ad uso e consumo di chi ne può trarre beneficio, a discapito degli ultimi.
Inverno è un brano scritto e interpretato dal grandissimo Fabrizio De Andrè, contenuto nell'album Tutti morimmo a stento pubblicato nel 1968. Secondo lavoro in studio per il cantautore genovese, il tema portante del disco è la morte sotto varie sfaccettature e personaggi, dai condannati a morte alle ragazze traviate fino ad arrivare ai tossicodipendenti. La canzone invece è una dolce riflessione sulla morte in se e sul nostro modo di affrontarla, un capolavoro.
Khorakhanè (a forza di essere vento) è un brano scritto e interpretato dall'indimenticabile Fabrizio De Andrè contenuto nell'album Anime salve pubblicato nel 1996. Ultimo lavoro discografico per il cantautore genovese, scomparso nel 1999, è stato composto con la collaborazione di un altro cantautore genovese, Ivano Fossati. La canzone è un omaggio al popolo Rom, una ballata molto intensa ed emozionante, accompagnata principalmente dalla chitarra. La coda, in lingua romanì, è cantato dalla moglie Dori Ghezzi.
La Ballata Dell’Amore Cieco è un brano interpretato da Fabrizio De André.
La Ballata del Michè è un brano scritto e interpretato dal grandissimo Fabrizio De Andrè, pubblicato come singolo nel 1961. Scritta con la collaborazione di Clelia Petracchi, è la prima composizione del cantautore genovese, dove già si denotano i temi salienti della sua opera futura, ovvero l'attenzione agli ultimi e la posizione relativa su cosa sia giusto o sbagliato. La canzone parla di un fatto di cronaca nera realmente accaduto. Un certo Michele Aiello si uccise, ed era in carcere per aver ammazzato l'amante della sua donna.
La Ballata dell'Eroe è un brano scritto e interpretato da Fabrizio De Andrè, pubblicato come singolo in 45 giri nel 1961. Si tratta di una delle prime composizioni del cantautore genovese, pezzo che durante un’esibizione piacque molto all'amico Luigi Tenco che lo volle incidere a sua volta nel 1962. Si rivela di fondamentale importanza nel panorama cantautorale italiano per il suo messaggio antimilitarista: erano gli anni della guerra in Indocina e della discussa guerra d'Algeria.
La Bomba in Testa è un brano scritto e inciso da Fabrizio De André, contenuto nell'album Storia di un impiegato pubblicato nel 1973. Sesto lavoro in studio per il cantautore genovese, conferma la collaborazione con il compositore Nicola Piovani mettendo in scena un'opera pop sul terrorismo degli anni Settanta. La canzone racconta di quando il protagonista, un impiegato sull'orlo dell'alienazione, vede dal finestrino di un tram i giovani sessantottini provando per loro una sorta di vicinanza. Un capolavoro di musica e parole!
La Canzone Di Marinella è un brano interpretato da Fabrizio De André.
La Canzone del Padre è un brano scritto e interpretato dal grande Faber, nomignolo con cui gli amici chiamavano Fabrizio De Andrè, contenuto nell'album Storia di un impiegato pubblicato nel 1973. Sesto lavoro in studio per il cantautore genovese, si tratta di un concept-album; racconta la storia di un uomo della media borghesia che decide di organizzare un attentato in parlamento. La canzone descrive l'ultimo sogno prima della decisione definitiva di passare all'azione.
La Canzone Dell'Amore Perduto è un singolo inciso da Fabrizio De Andrè e pubblicato in 45 giri nel 1966 dall'etichetta Karim, realizzato cantando un testo da lui stesso scritto sulle note dell' Adagio dal Concerto in Re maggiore per tromba, archi e continuo del compositore e organista tedesco Georg Philipp Telemann. Le parole descrivono la situazione sentimentale in cui si trovavano al tempo lui e la sua prima moglie Enrica Rignon, la passione tra i quali era definitivamente svanita ma che continuavano a vivere insieme. Sul lato B dello stesso 45 giri vi era inciso l'altro celebre brano La Ballata Dell'Amore Cieco. Molto artisti hanno eseguito una cover di questa canzone e tra questi Franco Battiato, Gino Paoli, Antonella Ruggiero.
La Canzone di Barbara è un brano scritto e interpretato da Fabrizio De Andrè contenuto nell'album Vol. 1º pubblicato nel 1967. Si tratta del primo disco di inediti del cantautore genovese, il quale mostrava già al pubblico italiano tutto il suo interesse verso gli emarginati della società che adesso, grazie ai suoi testi, diventavano i protagonisti della poesia. La canzone è scritta insieme al conterraneo Gian Piero Reverberi ed è il brano di chiusura del lato A; dedicata ad una fidanzata del periodo adolescenziale, con cui passava i pomeriggi sulle colline di Camogli.
La Cattiva Strada è un brano scritto e interpretato dal grande Fabrizio De Andrè, contenuto nell'album Volume 8 pubblicato nel 1975. Ottavo lavoro in studio per il cantautore genovese è stato scritto interamente a quattro mani nella sua tenuta in Gallura insieme a Francesco De Gregori. La canzone è il primo singolo in 45 giri del disco e uscì come tale nel 1974. Una ballata perfetta per la chitarra.
La Città Vecchia è un brano interpretato da Fabrizio De André.
La Collina è un brano scritto e interpretato da Fabrizio De Andrè, contenuto nell'album Non al denaro non all'amore né al cielo pubblicato nel 1971. Sesto lavoro in studio per il cantautore genovese, è il frutto della collaborazione con Nicola Piovani e trae ispirazione dall'Antologia di Spoon River, raccolta di poesie-epitaffi di Edgar Lee Masters. La canzone è il brano d'apertura del disco e racconta il luogo dove sono sepolti i personaggi dell'album, introdotta da un interessante ed accattivante motivo strumentale di Piovani.
La Collina è un brano composto e inciso da Fabrizio De Andrè, contenuto nell'album Non al denaro non all'amore né al cielo pubblicato nel 1971. Capolavoro della discografia italiana ed internazionale, prende spunto dalla celebre \"Antologia di Spoon River\" di Edgar Lee Masters ed è il frutto della collaborazione con Nicola Piovani. La canzone è il brano d'apertura del disco, una ballata folk con cui De Andrè ci racconta l'atmosfera di quel cimitero... e dei suoi sfortunati \"abitanti\"!
La Domenica delle Salme è un brano scritto e interpretato da Fabrizio De Andrè, contenuto nell'album Le nuvole pubblicato nel 1990. Dodicesimo lavoro in studio per il cantautore genovese, conferma la collaborazione iniziata nel 1984 con Mauro Pagani ed inaugura quella con il conterraneo Ivano Fossati. La canzone è l'ultima in ordine di composizione ed è una cruda e realistica critica alla società odierna, ivi compresi i colleghi cantautori che hanno sposato l'ideale del denaro. Uno dei capolavori del cantautorato italiano.
La Guerra di Piero è una composizione di Vittorio Centanaro, amico chitarrista di Fabrizio De Andrè. I diritti del brano però appartengono al cantautore genovese perchè solo quest'ultimo, al tempo della sua composizione, era iscritto alla Siae. Ad ogni modo i due incisero La Guerra di Piero assieme nel luglio del 1964, ma il singolo fu completamente ignorato dal pubblico fino al 1968, anno in cui divenne punto di riferimento nel repertorio militante degli studenti di sinistra.
La Stagione del Tuo Amore è un brano scritto e interpretato da Fabrizio De Andrè, contenuto nell'album Volume 1° pubblicato nel 1967. Si tratta del primo album di inediti per il cantautore genovese, disco che seppur non rilevante dal punto di vista commerciale contiene le pietre miliari della sua discografia. La canzone è scritta con la collaborazione musicale di Gian Piero Reverberi: una malinconica ballata dedicata ad una donna non più giovane che vede sul proprio corpo i segni inevitabili della vecchiaia.
Le Acciughe Fanno il Pallone è un brano scritto e inciso da Fabrizio De Andrè, contenuto nell'album Anime salve pubblicato nel 1996. Ultimo disco di inediti per il cantautore genovese, è scritto a quattro mani con il collega e concittadino Ivano Fossati con cui dà vita ad un capolavoro della musica italiana. La canzone trae origine dalla tradizione dei pescatori liguri, che andavano a pesca di acciughe nelle notti di luna piena.
Le Nuvole è un brano scritto da Fabrizio De Andrè, contenuto nell'album omonimo pubblicato nel 1990. Dodicesimo lavoro in studio per il cantautore nato alle porte di Genova, conferma la collaborazione con Mauro Pagani, con il quale aveva realizzato il capolavoro precedente Creuza de mä nel 1984. Il brano apre l'intero disco ed è una sorta di recitativo su una base orchestrale; inciso da Lalla Pisano e Maria Mereu, è una rappresentazione poetica della Madre Terra.
Le Passanti è un brano inciso da Fabrizio De Andrè, contenuto nell'album Canzoni pubblicato nel 1974. Si tratta del suo settimo lavoro in studio, LP con cui il cantautore di Pegli inizia un nuovo percorso musicale avvicinandosi al folk di stampo anglo-americano (scelta confermata poi nei dischi successivi). La canzone è la traduzione di Les passantes, scritta nel 1972 dal francese Georges Brassens, il cui testo originale prende spunto da una poesia di Antoine Pol. Un autentico capolavoro!
Leggenda di Natale è un brano scritto e interpretato da Fabrizio De Andrè, contenuto nell'album Tutti morimmo a stento pubblicato nel 1969. Si tratta del secondo LP del cantautore genovese, uno dei primi concept album, il cui tema portante è la morte... intesa come morte morale e psicologica ma anche fisica. La canzone prende spunto da Le Père Noël et la petite fille, scritta da George Brassens (grande fonte d’ispirazione per il primo De Andrè) nel 1960; la protagonista del testo è una giovane ragazza traviata da un uomo più adulto e senza scrupoli.
L'Infanzia di Maria è un brano scritto e interpretato da Fabrizio De Andrè, contenuto nell'album La Buona Novella pubblicato nel 1970. Quarto lavoro in studio per il cantautore genovese, è dedicato interamente alla vita di Gesù e di sua madre Maria... prendendo spunto non dai vangeli canonici ma da quelli apocrifi. La canzone, primo brano dopo l'introduzione corale \"Laudate Dominum\", mette in scena i primi anni di vita di Maria, rinchiusa nel tempio a tre anni ed espulsa all'arrivo del ciclo mestruale per poi essere data in moglie.
Maria nella Bottega del Falegname è un brano scritto e interpretato da Fabrizio De Andrè, contenuto nell'album La buona novella pubblicato nel 1970. Quarto lavoro in studio per il cantautore genovese, nasce dalla lettura di alcuni vangeki apocrifi, in particolare il Protovangelo di Giacomo e il Vangelo arabo dell'infanzia. La canzone apre il lato B e racconta la triste vicenda dell'incontro di Maria con un falegname che, per un’atroce legge del contrappasso, sta costruendo la croce per il proprio figlio!
Nancy è un brano inciso da Fabrizio De Andrè, contenuto nell'album Volume 8 pubblicato nel 1975. Come si evince dal titolo, si tratta del suo ottavo lavoro in studio, disco che l'artista genovese realizza in collaborazione con un (al tempo) giovane ventiquattrenne di nome Francesco De Gregori. Questa canzone, però, non è frutto di tale collaborazione bensì del riadattamento di Seems So Long Ago, Nancy, pezzo scritto dal collega canadese Leonard Cohen nel 1969. Racconta la storia di una prostituta.
Nella Mia Ora di Libertà è un brano scritto e interpretato dal grandissimo Fabrizio De Andrè, contenuto nell'album Storia di un impiegato pubblicato nel 1973. Sesto lavoro in studio per il cantautore genovese, è il quarto concept-album della sua carriera nonchè il secondo scritto con la collaborazione alle musica a agli arrangiamenti di Nicola Piovani. Il disco racconta la storia di un giovane impiegato convinto a mettere una bomba in parlamento. La canzone è il brano di chiusura dell'album dove il protagonista, in carcere, capisce che il cambiamento si ottiene con l'unione degli intenti e della collettività.
Oceano è un brano scritto e interpretato dal grandissimo Fabrizio De Andrè, contenuto nell'album Volume 8 pubblicato nel 1975. Come si evince dal titolo, è l'ottavo lavoro in studio per il cantautore genovese. Lavoro scritto a quattro mani, insieme a Francesco De Gregori, segna un cambio di stile, abbandonando definitivamente le ballate pseudo rinascimentali verso un cantautorato più moderno. La canzone è il secondo brano del disco ed è stata scritta come risposta ad alcune strane domande che gli sottoponeva il figlio Cristiano.
Ottocento è un brano scritto e interpretato da Fabrizio De Andrè, contenuto nell'album Le nuvole pubblicato nel 1990. Dodicesimo lavoro in studio per il cantautore di Genova, è il disco che conferma la preziosa collaborazione con l'amico Mauro Pagani, iniziata negli anni '80. La canzone è il brano d'apertura del disco, che fa seguito all'introduzione recitata di \"Le nuvole\"; un simpatico valzer viennese che critica in maniera ironica il sistema capitalista odierno, iniziato appunto nell'Ottocento.
Per i Tuoi Larghi Occhi è un brano scritto e interpretato da Fabrizio De Andrè, contenuto nell'album Nuvole barocche pubblicato nel 1969. Si tratta del secondo lavoro in studio per il cantautore di Pegli, un LP che contiene i 45 giri incisi in precedenza per la sua prima casa discografica, La Karim, fondata anche da suo padre Giuseppe. La canzone è il brano di chiusura del lato A e risale al 1966; nel titolo Fabrizio prende spunto dal poeta francese Charles Baudelaire, mettendo in scena un amore non corrisposto.
Preghiera in Gennaio è un brano scritto e interpretato da Fabrizio De Andrè contenuto nell'album Vol. 1°, suo disco d'esordio, pubblicato nel 1967. Canzone che uscì anche come singolo in 45 giri, alla cui composizione musicale collaborò il suo concittadino Gianpiero Reverberi, è dedicata a Luigi Tenco, morto suicida durante il Festival di Sanremo '67 e amico di Fabrizio. Il testo prende spunto da \"Prière pour aller au paradis avec les ânes\", poesia scritta dal francese Francis Jammes ad inizio Novecento.
Princesa è un brano scritto e interpretato da Fabrizio De Andrè, contenuto nell'album Anime Salve pubblicato nel 1996. Tredicesimo ed ultimo disco del cantautore genovese, è scritto a quattro mani con Ivano Fossati ed ha come tema portante la Solitudine sia come imposizione che come scelta. La canzone è la traccia d'apertura dell'album e vede come protagonista un transessuale che sceglie di cambiare vita e corpo.
Quello Che Non Ho è un brano scritto e interpretato da Fabrizio De Andre contenuto nell'album L'Indiano pubblicato nel 1981. Decimo lavoro discografico del grande cantautore genovese, in realtà sulla copertina il titolo non è presente, c'è solo l'immagine di un pellerossa a cavallo, da qui il titolo che oggi conosciamo. La canzone, scritta insieme a Massimo Bubola, è una ballata blues che rompe con il passato stilistico di Faber, una vera rivoluzione.
Questi Posti Davanti al Mare è un brano scritto e interpretato da Ivano Fossati, contenuto nell'album La pianta del tè pubblicato nel 1988. Decimo lavoro in studio per il cantautore genovese, è uno dei dischi più importanti e riusciti della sua carriera abbandonando definitivamente il pop-rock delle origini verso un cantautorato dai sapori etnici. La canzone vede la partecipazione canora di due opsiti d'eccezione: l'amico e concittadino Fabrizio De Andrè e Francesco De Gregori. Un suo cavallo di battaglia.
Questi Posti Davanti al Mare è un brano scritto e interpretato da Ivano Fossati, contenuto nell'album La pianta del tè pubblicato nel 1988. Decima fatica discografica per il cantautore genovese, segna la sua definitiva svolta cantautorale maturando un sound eterogeneo ed eclettico, oltre ad uno stile più ricercato e maturo. La canzone vede Fossati in un trio d'eccezione, insieme a due giganti della musica leggera italiana: Fabrizio De Andrè e Francesco De Gregori. Un pezzo che ha fatto letteratura!
Rimini è un brano scritto e interpretato dal grandissimo ed indimenticabile Fabrizio De Andrè, contenuto nell'omonimo album pubblicato nel 1978. Dopo la collaborazione con Francesco De Gregori, il cantautore genovese si affida al giovane Massimo Bubola, per il suo nono lavoro in studio. La canzone racconta l'amore di una ragazza, Teresa, vissuto in estate nella riviera romagnola. Questo amore porta a qualcosa di inaspettato, dove Faber tratta il tema dell'aborto in maniera eccezionalmente poetica.
Sally è una canzone del cantautore italiano Fabrizio De Andrè, pubblicata nel 1978 nell'album Rimini, che racconta la storia di una prostituta di nome Sally e della sua solitudine nella vita. Il brano è caratterizzato da un ritmo lento e malinconico, con una melodia semplice ma intensa per cui la voce di De André, profonda e vibrante, contribuisce a creare un'atmosfera intima e struggente.
Se Ti Tagliassero a Pezzetti è un brano scritto e interpretato dal grande Fabrizio De Andrè contenuto nell'album che inizialmente era anonimo ma che, prendendo spunto dalla copertina, venne chiamato da tutti L'indiano, pubblicato nel 1981. Decimo lavoro in studio per il cantautore genovese, continua la collaborazione con Massimo Bubola. La canzone è insieme un inno all'amore e alla libertà.
Si Chiamava Gesù è un brano scritto e interpretato da Fabrizio De Andrè, contenuto nell'album Vol. 1º pubblicato nel 1967. Si tratta del primo LP di inediti per il cantautore genovese, disco che già dimostra le sue chiare intenzioni di stravolgere il mondo della canzone italiana grazie al suo interesse innato per gli ultimi e i reietti della società. La canzone è scritta insieme a Vittorio Centanaro ed è il lato B del primo singolo estratto; un Gesù raccontato in chiave laica che ritroveremo nel 1970 con il suo capolavoro La buona novella.
Sidun è un brano scritto e interpretato da Fabrizio De Andrè contenuto nell'album Creuza de mà pubblicato nel 1984. Scritto con la collaborazione di Mauro Pagani, è in lingua genovese come l'intero disco. Canzone molto particolare, accompagnata quasi esclusivamente dal Bouzouki e un coro finale, parla della guerra in Libano e della conquista militare di Sidone. Descrive un'immagine drammatica: un padre che piange l'improvvisa morte del figlio rimasto schiacciato da un carrarmato, metafora di una città distrutta dalla guerra.
Smisurata Preghiera è una canzone del cantautore italiano Fabrizio De Andrè, pubblicata nel 1996 nell'album Anime salve. Il testo, scritto dallo stesso De André insieme a Ivano Fossati, è una sorta di preghiera laica ad un'entità divina... nel tentativo di porre attenzione alle tante ingiustizie del mondo. Il sound, che fonde le sonorità pop agli strumenti etnici, è un esempio della capacità di De André di creare atmosfere suggestive e coinvolgenti attraverso le sue canzoni.
S'i' Fosse Foco è un brano scritto e inciso da Fabrizio De Andrè, contenuto nell'album Volume 3º pubblicato nel 1968. Terzo lavoro in studio per cantautore genovese, viene realizzato all'indomani del suo primo concept album Tutti morimmo a stento e raccoglie alcuni pezzi già registrati in precedenza. La canzone, quarta traccia del lato A, mette in musica il noto sonetto omonimo composto da Cecco Angiolieri nel Duecento; ricalca in pieno l'ideale di De André nella lotta contro il potere costituito.
Tre Madri è un brano scritto e interpertato da Fabrizio De Andrè, contenuto nell'album La buona novella pubblicato nel 1970. Quarta fatica discografica per il cantautore genovese, è interamente dedicata alla figura di Maria e Gesù visti in chiave laica, le cui storie prendono spunto dai Vangeli apocrifi. La canzone racconta l'arrivo sul Golgota delle madri dei tre condannati a morte; una per una, raccontano il proprio dolore e la propria rassegnazione. Un capolavoro!
Un Blasfemo è un brano scritto e interpretato da Fabrizio De Andre contenuto nell'album Non al denaro, non all'amore ne al cielo pubblicato nel 1971. Quinto lavoro in studio per il grande cantautore genovese, si ispira alla celebre \"Antologia di Spoon River\" scritta da Edgar Lee Masters nel 1915 e tradotta in Italiano da Fernanda Pivano nel 1943. La canzone, scritta come le altre in collaborazione con Nicola Piovani, parla di un uomo che accusa pubblicamente Dio di aver ingannato l'umanità, per questo viene condannato per blasfemia, ammazzato di botte da due guardie bigotte.
Un Chimico è un brano scritto e interpretato da Fabrizio De Andrè, contenuto nell'album Non al denaro non all'amore né al cielo pubblicato nel 1971. Reduce dal capolavoro La buona novella dell'anno precedente, il cantautore decide di realizzare il suo sesto disco prendendo spunto dall'Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters... creando un'altro capolavoro! La canzone, come le altre, è scritta insieme a Nicola Piovani e racconta la vita bizzarra di un chimico che non ha mai voluto farsi una famiglia.
Un Giudice è un brano interpretato da Fabrizio De André.
Un Malato di Cuore è un brano scritto e interpretato dal grandissimo Fabrizio De Andrè, contenuto nell'album Non al denaro, non all'amore ne al cielo pubblicato nel 1971. Quinto lavoro in studio per il cantautore genovese, è liberamente tratto dall'Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters del 1915. Disco scritto con la collaborazione alle musiche di Nicola Piovani, racconta alcuni personaggi di un cimitero. Questa canzone parla di un malato di cuore che muore perchè innamorandosi di una ragazza la bacia sulla bocca e non regge dall'emozione. Un capolavoro.
Un Matto è un brano scritto e interpretato da Fabrizio De Andrè contenuto nell'album Non al denaro, non all'amore ne al cielo pubblicato nel 1971. Il disco è un concept album dove le canzoni son tratte dall'antologia di Spoon river di Edgar Lee Masters. La canzone, scritta con la collaborazione di Nicola Piovani, racconta il primo personaggio del disco, un matto. Questo signore, tanta era la voglia di farsi ben volere dal villaggio, si imparò a memoria tutta l'enciclopedia britannica!
Un Medico è un brano scritto e inciso da Fabrizio De Andrè, contenuto nell'album Non al denaro non all'amore né al cielo pubblicato nel 1971. Quinto disco di inediti per il cantautore nato alle porte di Genova, prende spunto da \"L'Antologia di Spoon River\" scritta da Edgar Lee Masters trasformandolo in un capolavoro con l'aiuto musicale di Nicola Piovani. La canzone racconta le vicende di un dottore che, per fare un po' di soldi, si inventa una specie di \"Elisir di lunga vita\"... finendo in miseria!
Un Ottico è un brano scritto e interpretato da Fabrizio De Andrè, contenuto nell'album Non al denaro, non all'amore, né al cielo pubblicato nel 1971. Quinto lavoro in studio per il cantautore di Pegli, prende spunto dalla celebre \"Antologia di Spoon River\" scritta nel 1915 da Edgar Lee Masters e tradotta in italiano da Fernanda Pivano nel 1943. La canzone vede come protagonista uno stravagante ottico che cerca di progettare \"occhiali allucinogeni\"... Buon divertimento!
Una Storia Sbagliata è un brano scritto e interpretato dal grande Fabrizio De Andrè pubblicato come singolo in 45 giri nel 1980. Canzone scritta con la collaborazione del cantautore Massimo Bubola, con il quale Fabrizio aveva realizzato l'album precedente Rimini. Il testo, commissionato dalla Rai per delle trasmissioni, è dedicato alla tragica scomparsa di Pier Paolo Pasolini. Musicalmente è una ballata pop/folk in 6/8, ottima per essere suonata con la chitarra.
Valzer per un Amore è un brano interpretato da Fabrizio De Andrè contenuto nell'album Nuvole Barocche pubblicato nel 1969. Canzone legata ad un aneddoto personale del cantautore genovese: durante il parto il padre mise il Valzer Campestre, tratto dalla Suite Siciliana di Marinuzzi, per tentare di tranquillizare la madre durante il travaglio. Fabrizio prese spunto da questo evento e rielaborò il brano a proprio gusto... ed ecco il risultato.
Verdi Pascoli è un brano scritto e interpretato da Fabrizio De Andrè, contenuto nell'album eponimo ribattezzato poi L'indiano pubblicato nel 1981. Decima fatica discografica per il cantautore genovese, nasce dopo la brutta avventura del suo rapimento quando era in villeggiatura in Sardegna insieme alla compagna Dori Ghezzi. La canzone, come le altre, è scritta insieme ad un esordiente Massimo Bubola e chiude l'intero album; si tratta di un simpatico reggae dedicato alla sua seconda terra, la Sardegna, paragonata a quella dei nativi americani.
Verranno a Chiederti del Nostro Amore è un brano celebre scritto e interpretato da Fabrizio De Andrè, contenuto nell'album Storia di un impiegato pubblicato nel 1973. Sesto lavoro in studio per il cantautore genovese, si tratta di un concept album che racconta la storia di un \"trentenne disperato\" pronto a preparare un attentato in Parlamento. La canzone è una specie di vademecum che il povero bombarolo dà alla sua amata quando la stampa e i media vorranno intrufolarsi nella loro vita privata.
La Via del Campo cantata da Fabrizio De Andrè è un'antichissima strada lastricata del centro storico di Genova. Il cantautore ne descrisse a suo tempo l'aspetto più peccaminoso (1967, in quegli anni era luogo di contrabbando e prostituzione) proprio perchè lo stesso Faber era solito frequentarla per far visita al negozio di dischi Gianni Tassio, tutt'oggi in attività ed adibito a museo in ricordo delle visite di De Andrè.
Via della Croce è un brano scritto e interpretato da Fabrizio De Andrè, contenuto nell'album La buona novella pubblicato nel 1970. Quarto lavoro in studio per l'artista di Genova, è interamente dedicato alla vita di Gesù e di sua madre Maria dando però alle vicende un taglio decisamente laico e umano. La canzone è il secondo brano del lato B e, come suggerisce il titolo, è il racconto minuto per minuto del tragico percorso di Gesù verso il Golgota; ogni strofa è un quadro spietato e realistico della società con le sue varie sfaccettature.
Via della Povertà è una canzone del 1974 di Fabrizio de Andrè, inclusa nell'album Canzoni. Il brano parla della vita di un uomo che vive in povertà nella città, esprimendo la solitudine, la disperazione e la speranza di una vita migliore. La melodia è costruita su accordi di chitarra acustica, con un'orchestrazione minimalista e un arrangiamento semplice e coinvolgente. Il brano è una cover nonché la traduzione di \"Desolation Row\" di Bob Dylan, diventata un successo e un classico della musica italiana.
Volta La Carta è la seconda traccia dell'album Rimini, inciso da Fabrizio De Andrè nel 1978. Scritta in collaborazione con Massimo Bubola, in essa sono contenute moltissime citazioni a filastrocche e credenze paesane: da \"Madamadorè\" ad \"Angiolina Bell'Angiolina\" (su cui è costruito il ritornello).
 Duménega è un brano scritto e interpretato da Fabrizio De André, contenuto nell'album Creuza de mä pubblicato nel 1984. Undicesima fatica discografica per il grande cantautore genovese, è un bellissimo omaggio alla sua città ed alla sua lingua facendo una sorta di viaggio omerico ricco di incontri e personaggi. La canzone è la terza traccia del lato B ed è scritta insieme a Mauro Pagani; racconta in maniera ironica la tragica passeggiata domenicale delle prostitute genovesi tra le offese di un popolino bigotto e represso.