Nomadi

Abbi Cura di Te è un brano composto e inciso dai Nomadi, contenuto nell'album Un giorno insieme pubblicato nel 1973. Si tratta del terzo lavoro in studio per la band emiliana, disco che darà il LA ad una fortunata serie di concerti portandoli fin oltre oceano... negli Stati Uniti d'America! La canzone è scritta da Luigi Albertelli per il testo e dallo storico tastierista Beppe Carletti per la parte musicale; una delicata ballata che mette in risalto le doti interpretative di Augusto Daolio.

Ad Est, ad Est è una canzone dei Nomadi pubblicata nel 1993 con l'album Contro. Il testo parla di un uomo che parte per l'Oriente alla ricerca di se stesso e della verità, incontrando sulla sua strada diversi ostacoli ma anche momenti di serenità. La musica presenta sonorità rock con l'aggiunta di strumenti come il flauto e la chitarra acustica, creando un sound unico e coinvolgente. La canzone è diventata un grande successo commerciale, raggiungendo la prima posizione della classifica italiana. Musica e parole portano le firme di Beppe Carletti, Odoardo Veroli e Daniele Taurian.

Ala Bianca è un brano interpretato e inciso dai Nomadi, contenuto nell'album Mille e una sera pubblicato nel 1971. Si tratta di una raccolta antologica con cui la band emiliana mette insieme in un unico LP i tanti singoli pubblicati in 45 giri nel corso degli ultimi due anni, periodo in cui diventano molto popolari in tutta Italia. La canzone, in realtà, è la cover del brano Sixty Years On, scritto e inciso da Elton John nel 1970 per il suo album eponimo; la traduzione italiana è stata curata da Luigi Albertelli.

Ancora Ci Sei è un brano composto e inciso dai Nomadi, contenuto nell'album Terzo tempo pubblicato nel 2012. Trentaduesimo lavoro in studio per la band emiliana, vede l'entrata del nuovo cantante Cristiano Turato al posto di Danilo Sacco, il quale dopo trent'anni di militanza decide di intraprendere una carriera solista. La canzone è l'unico singolo estratto dal disco ed è scritta dallo stesso Cristiano insieme al tastierista Beppe Carletti; una vivace ballata pop-rock piena di intensità emozionale.

Animante è un brano composto e inciso dai Nomadi, contenuto nell'album Lascia il segno pubblicato nel 2015. Undicesimo progetto di inediti del nuovo millennio per la storica band emiliana, è l'ultimo disco dove compare Cristiano Turato come frontman ufficiale del gruppo. La canzone è la quarta traccia dell'album, un'intensa ed emozionante ballata che dall'arpeggio del pianoforte di Beppe Carletti si apre al sound classico pop-rock che li contraddistigue. Dedicata a chi insegue il proprio sogno.

Asia è un brano reinterpretato e inciso dai Nomadi, contenuto nell'album I Nomadi interpretano Guccini pubblicato nel 1974. Quarta fatica discografica per la band di Noevellara, vuole rendere omaggio all'opera discografica dell'amico, collega e conterraneo Francesco Guccini che aveva già collaborato con loro scrivendo Canzone per un'Amica. Questa canzone invece risale al 1970 per l'album L'isola non trovata e racconta il passato ed il presente di una terra ricca di mistero ed attrazione.

Auschwitz è un celebre brano reinterpretato dai Nomadi nel loro disco live Ma che film la vita pubblicato nel 1992. Diciottesimo disco per la band emiliana, raccoglie gli ultimi concerti fatti dal grande Augusto Daolio, storica voce e cofondatore del gruppo. La canzone non ha bisogno di presentazioni: scritta da Francesco Guccini nel 1966, fu incisa prima dall' Equipe 84 poi dal cantautore stesso l'anno successivo con il titolo \"La canzone del bambino nel vento (Auschwitz)\". Uno dei capolavori della musica \"leggera\" italiana.

Canzone della Bambina Portoghese è un brano interpretato e inciso dai Nomadi, contenuto nell'album I Nomadi interpretano Guccini pubblicato nel 1974. Quarto lavoro in studio per la band emiliana, vuole essere un omaggio all'amico/cantautore modenese che già sei anni prima gli aveva regalato la bellissima Canzone per un'Amica. Anche questa canzone è dedicata all'universo femminile: consiste nel racconto di una giovinezza alle prese con la cruda realtà e le ferme convinzioni dei \"grandi\".

Come Potete Giudicar è una canzone incisa dai Nomadi nel 1967 con l'album studio Per Quando Noi Non Ci Saremo, seconda traccia del lato A. Si tratta della cover di un brano The Revolution Kind del cantante americano Sonny Bono, il cui testo è stato riadattato in italiano da Tony Verona: fu il primo successo del gruppo. Oltre ad essa, nel 33 giri sono presenti la cover di I Want You di Bob Dylan (Ti Voglio) e di My Mind's Eye degli Small Faces (Quattro Lire e Noi).

Contro è un brano interpretato da Nomadi.

Crescerai è un brano interpretato dai Nomadi contenuto nell'album Tutto a posto pubblicato nel 1974. Quinto lavoro in studio per la band emiliana, fu pubblicato solamente su musicassetta e Stereo 8, quindi non rientra nella discografia ufficiale. La canzone, scritta da Beppe Carletti e Carlo Alberto Cortini, è una ballata pop intensa ed emozionante. Uno dei brani più famosi e rappresentativi di una band entrata nella storia della musica leggera italiana.

C'È un Re è un brano composto e inciso dai Nomadi, contenuto nell'album Gente come noi pubblicato nel 1991. Sedicesimo lavoro in studio per la band emiliana, si tratta dell'ultimo disco per il grande ed irripetibile frontman Augusto Daolio... scomparso l'anno successivo a soli 45 anni per un cancro ai polmoni. La canzone è scritta dallo stesso Augusto insieme allo storico tastierista Beppe Carletti e Odoardo Veroli; un'intensa ballata pop-progressive che inizia con una marcia militare, un inno contro la guerra.

Dove Si Va è un brano interpretato da Nomadi.

Gli Aironi Neri è un brano inciso dai mitici Nomadi contenuto nell'album Gente come noi pubblkicato nel 1991. Sedicesimo lavoro in studio per la storica band emiliana, è stato l'ultimo invece per Augusto Daolio, storica ed inimitabile voce del gruppo, stroncato da un cancro ai polmoni il 7 ottobre 1992, a soli 45 anni. La canzone è scritta dallo stesso Augusto, insieme al tastierista Beppe Carletti e Odoardo Veroli. Una ballata pop in puro stile anni '90, ottima per la chitarra.

Ho Difeso il Mio Amore è un brano inciso dai mitici Nomadi, contenuto nell'album I Nomadi pubblicato nel 1968. Secondo lavoro in studio per la storica band emiliana, gran parte dei suoi brani è firmata da Francesco Guccini. Questa canzone è invece una cover di Nights in White Satin dei Moody Blues, secondo singolo estratto è diventato nel tempo uno dei loro cavalli di battaglia.

I Ragazzi dell'Olivo è un brano composto e inciso dai Nomadi, pubblicato come singolo nel 1989. Canzone che la band emiliana realizza in un anno di forti tensioni all'intero del gruppo: la causa scatentante fu il loro primo \"Raduno Nazionale Fans Nomadi\"... in cui viene presentato il disco in lavorazione con la foto di Augusto (e non degli altri componenti). Musica e parole portano la firma di Beppe Carletti, Christopher Dennis e lo stesso Augusto; racconta la sanguinosa guerriglia tra israeliani e palestinesi. Oggi come allora!

Il Fiore Nero è un brano composto e inciso dai Nomadi, contenuto nell'album Noi ci saremo pubblicato nel 1977. Settimo disco di inediti per la band emiliana, è stato concepito e realizzato come un doppio volume: il primo, \"La foresta\", dedicato alla società e il secondo, \"L'albero\", alle varie personalità dell'essere umano. La canzone fa parte della prima parte ed è scritta da Beppe Carletti e Romano Rossi; il \"fiore nero\" del testo simboleggia la parte oppressiva dell'Uomo.

Il Fiume è un brano inciso dai Nomadi, contenuto nell'album Solo Nomadi pubblicato nel 1990. Si tratta del loro quindicesimo lavoro in studio, disco con cui la band emiliana chiude la trilogia iniziata nel 1981 con l'album Sempre Nomadi. La canzone è scritta dal tastierista Beppe Carletti con la collaborazione di Romano Rossi; una ballata pop-rock in 12/8 perfetta per essere accompagnata con la chitarra.

Il Paese delle Favole è un brano composto e inciso dai Nomadi, contenuto nell'album Ancora una volta con sentimento pubblicato nel 1982. Decimo disco di inediti per la band emiliana, si tratta dell'ultimo progetto discografico insieme al bassista Umberto Maggi che avrebbe lasciato la formazione nel 1984 dopo quattordici anni di militanza. La canzone è la traccia di chiusura dell'album e porta le firme di Beppe Carletti e Romano Rossi; racconta la disillusione di certe battaglie ideologiche sfumate nel nulla.

Il Pilota di Hiroshima è un brano composto e inciso dai Nomadi, contenuto nell'album Ci penserà poi il computer pubblicato nel 1985. Si tratta del loro undicesimo lavoro in studio, disco che vede l'avvicendarsi al basso tra Umbi Maggi e la nuova entrata di Dante Pergreffi. La canzone è scritta dallo storico tastierista Beppe Carletti con la collaborazione di Romano Rossi e Christopher Dennis, allora chitarrista del gruppo. Il testo racconta la drammatica situazione che si trova costretto a vivere il pilota del B-29, quando ha fatto cadere la bomba atomica sulla città giapponese.

Il Vecchio E il Bambino è un brano reinterpretato dai Nomadi, contenuto nell'album I Nomadi interpretano Guccini pubblicato nel 1974. Come si evince dal titolo, si tratta di un omaggio che la band emiliana fa al suo autore per eccellenza fino agli anni ‘70, che risponde al nome di Francesco Guccini. Anche la canzone è opera del cantautore modenese e racconta in maniera poetica e sognante il grande scempio dell'abusivismo edilizio del secondo dopoguerra. Per un bambino sembra strano ma dove adesso ci sono file immense di fabbriche... prima c'erano ampie valli di campi coltivati.

Il Vento del Nord è un brano inciso dai mitici Nomadi, contenuto nell'album Lungo le vie del vento pubblicato nel 1995. Ventunesimo lavoro in studio per la band emiliana, riscuote come sempre ottimo successo aggiudicandosi il disco di platino (di allora). La canzone è scritta dai due componenti storici del gruppo, Beppe Carletti e Calogero Falzone, rispettivamente tastierista e chitarrista. Una ballata pop dal ritmo incalzante, dove la chitarra è la protagonista.

Io Ci Credo Ancora è un brano composto e inciso dai Nomadi, contenuto nell'album Nomadi dentro pubblicato nel 2017. Trentatreesimo disco di inediti per la band emiliana, vede l'ingresso in formazione del cantante Yuri Cilloni (in concomitanza con l'inizio delle registrazioni) subentrato al posto di Cristiano Turato. La canzone è la traccia di chiusura dell'album, un'intensa ballata pop-rock con alcune influenze folk carica di speranza e voglia di credere in un domani migliore.

Io Vagabondo è un classico del repertorio dei Nomadi, composto dal paroliere Alberto Salerno assieme al bassista (e collaboratore di Lucio Battisti ) Damiano Datoli. Fu inciso nel 1972 come prima traccia del medesimo album ed il singolo estratto ad oggi ha venduto milioni di copie. Nel 1995 è stato reinterpretato da Gianna Nannini coi Timoria per il disco Tributo Ad Augusto, in onore del cantante Augusto Daolio, scomparso tre anni prima.

Io Voglio Vivere è una canzone scritta e incisa dai Nomadi nel 2003 e contenuta nell'album Nomadi 40 alla cui stesura di testo e musiche ha contribuito Beppe Carletti. Il testo invita ad amare incondizionatamente, senza limitazioni né paure; amare così tanto da farsi male fino a morirne, una metafora forte che invita ad affrontare \"di petto\" qualsiasi problema che può capitarci nel corso della nostra vita.

< La Collina è un brano che fu scritto da Francesco Guccini ma che ha goduto di successo grazie alla versione reinterpretata dai Nomadi col loro celebre album del 1974 I Nomadi Interpretano Guccini. La versione originale, quella cioè del cantautore emiliano, fu incisa nel 1970 con il suo terzo album L'Isola Non Trovata &#58; tratta il tema dell'infanzia passata, di \"un'età dell'oro\" passata e cancellata dallo scorrere del tempo; è ispirata ad un brano del famoso romanzo Il Giovane Holden (1951) scritto da J. D. Salinger. I Nomadi l'hanno riarrangiata arricchendo molto le parti strumentali e aggiungendo vari intermezzi; è stata poi riproposta in varie compilation sia live che studio, tra cui The Platinum Collection 2 (2006), Nomadi In Concerto (1987) e Nomadi & Omnia Symphony Orchestra live 2007.

La Libertà di Volare è un brano composto e inciso dai Nomadi, contenuto nell'album Liberi di volare pubblicato nel 2000. Si tratta del ventiquattresimo lavoro in studio per la band emiliana, disco che conferma il loro storico successo aggiudicandosi il disco di platino. La canzone è la quarta traccia dell'album ed è scritta dal cantautore ferrarese Marco Chiarelli e dal tastierista-leader Beppe Carletti; un'intensa ballata pop che ci esorta a vivere la propria vita in piena libertà, dando senso ad ogni attimo.

La Mia Terra è un brano inciso dai mitici Nomadi contenuto nell'album Nomadi & Omnia Symphony Orchestra Live 2007 pubblicato nel 2007. Trentunesimo lavoro discografico della band, è un disco live registrato il 6 e 7 aprile del 2007 al PalaBrescia. Disco che riscuote, inutile dirlo, un ottimo successo, sicuro di un pubblico che segue il gruppo da decenni, aggiudicandosi il disco di platino. La canzone è uno dei due inediti presenti nell'album, ed è una ballata pop intensa ed emozionante.

La Settima Onda è un brano composto e inciso dai Nomadi, contenuto nell'album omonimo pubblicato nel 1994. Ventesimo lavoro in studio per la band emiliana, si tratta del primo disco con Danilo Sacco, cantante entrato al Posto di Augusto Daolio morto nel 1992. La canzone, che dà il titolo all'album, porta la firma dello storico tastierista Beppe Carletti in collaborazione con Odoardo Veroli e Giuseppe Taurian; uno dei cavalli di battaglia del loro nuovo repertorio.

La Vita Che Seduce è un brano interpretato dai Nomadi contenuto nell'album Nomadi 40 pubblicato nel 2003. Disco registrato in occasione del quarantesimo anniversario della fondazione della band emiliana, con grandi successi del passato e più recenti, vende oltre 200,000 copie in un anno. La canzone, scritta da Beppe Carletti, Lorella Cerquetti e Andrea Mei, si presenta come una ballata pop/rock dal ritmo incalzante ed una intensa melodia, perfetta per essere suonata con la chitarra.

Le Strade è un brano composto e inciso dai Nomadi, contenuto nell'album Lungo le vie del vento pubblicato nel 1995. Diciottesima fatica discografica per la band emiliana, è il secondo disco dopo la morte di Augusto Daolio e prende vita in seguito all'esperienza fatta durante un loro viaggio in Tibet al cospetto del Dalai Lama. La canzone è la terza traccia dell'album, un'intensa ballata folk-rock dalla forte componente ascetica e riflessiva; un invito a riavvicinarci alla Natura.

Lo Specchio Ti Riflette è un brano composto e inciso dai Nomadi, contenuto nell'album Allo specchio pubblicato nel 2009. Disco con undici pezzi inediti, viene realizzato dopo che la band aveva festeggiato il quarantacinquesimo anno di carriera con un doppio concerto a Folgaria (Trento). La canzone è il singolo di lancio dell'intero progetto e vede la partecipazione di Pau Donés, ex-frontman degli Jarabe De Palo. Una ballata pop-folk dal sound latineggiante.

L'Arte degli Amanti è un brano composto e inciso dai Nomadi, contenuto nell'album Amore che prendi amore che dai pubblicato nel 2002. Ventitreesimo disco di inediti per la band emiliana, è uno dei loro lavori più riusciti del nuovo Millennio nel quale figurano successi come la title track, \"Il Re è nudo\" e \"Sangue al cuore\". Questa canzone, ottava traccia dell'album, porta la firma di Giuseppe Carletti, Lorella Cerquetti, Andrea Mei e Sergio Reggioli&#58; un tuffo di natura sinfonica dentro gli amori segreti.

L'Aviatore è un brano composto e inciso dai Nomadi, contenuto nell'album Con me o contro di me pubblicato nel 2006. Trentesimo disco di inediti per la band emiliana, viene realizzato in concomitanza con la loro partecipazione al Festival di Sanremo di quell’anno, che li vide vincitori nella categoria \"Gruppi\". La canzone è l'ottava traccia dell'album e porta le firme di Beppe Carletti, Cristian Cattini e Massimo Vecchi; un'intensa ballata pop-rock che vede come protagonista un soldato dell'aviazione in una situazione molto difficile.

L'Ultima Salita è un brano composto e inciso dai Nomadi, contenuto nell'album Con me o contro di me pubblicato nel 2006. Trentesimo lavoro in studio per la band emiliana, esce all'indomani della loro partecipazione al Festival di Sanremo 2006 con Dove Si Va (la precedente era stata ben trentacinque anni prima). La canzone è la traccia di chiusura del disco ed è scritta dal tastierista Beppe Carletti insieme a Moreno Dapit e Marco Liverani; dedicata a Marco Pantani, scomparso nel 2004.

L'Uomo di Monaco è un brano composto e inciso dai Nomadi, contenuto nell'album Ancora Nomadi pubblicato nel 1988. Quattordicesimo disco di inediti per la band di Novellara, viene realizzato dopo un periodo di forte crisi all'interno della formazione tanto da portare Augusto Daolio all'idea di mollare. La canzone è la terza traccia dell'album e porta le firma di Romano Rossi, Christopher Dennis e Beppe Carletti; nasce da un fortuito incontro avvenuto a Monaco tra Augusto e (pare) un ex soldato delle SS.

Ma Che Film la Vita è un brano composto e inciso dai Nomadi, contenuto nell'album Gente come noi pubblicato nel 1991. Sedicesimo lavoro in studio per la band emiliana, si tratta dell'ultimo disco con il cantante Augusto Daolio, morto prematuramente nel 1992 a causa di un cancro ai polmoni. La canzone è scritta dallo stesso Augusto con la collaborazione di Beppe Carletti e Odoardo Veroli&#58; una ballata pop-rock che ci fa riflettere sulla meravigliosa esperienza chiamata \"Vita\".

Ma Noi No è un brano composto e inciso dai Nomadi, contenuto nell'album Gente come noi pubblicato nel 1991. Sedicesimo lavoro in studio per la rock band emiliana, segna il loro ritorno in classifica dopo alcuni anni di penombra discografica... ma è anche l'ultimo progetto di inediti per Augusto Daolio che sarebbe morto l'anno successivo. La canzone è uno dei singoli estratti ed è scritta dallo stesso Daolio (per il testo) insieme a Beppe Carletti e Odoardo Veroli; il successivo album-raccolta del 1992 prenderà il nome proprio da questa canzone.

Mai Come Lei Nessuna è un brano inciso dai Nomadi, pubblicato come singolo in 45 giri nel 1969 e che segna per la band emiliana la fine del loro periodo embrionale, caratterizzato da molte cover di brani inglesi e americani... tranne per la preziosa e fortunata esperienza con l'amico e conterraneo Francesco Guccini. Anche questo pezzo, infatti, è una cover&#58; intitolato Run To The Sun, nasceva nel 1968 dalla penna di Pierre Tubbs per poi essere inciso nello stesso anno dai The Owl.

Marinaio di Vent'Anni è un brano inciso dai mitici Nomadi, contenuto nell'album Contro pubblicato nel 1993. Diciannovesimo lavoro in studio per la storica band emiliana, riscuote ottimo successo di pubblico. La canzone è scritta a più mani da Beppe Carletti, tastierista del gruppo, Daniele Taurian e Odoardo Veroli. Racconta la Leggenda dell'Olandese Volante, il mitico galeone che come un fantasma pare che navighi senza rotta tutti i mari del Mondo, la sua maledizione è quella di non riuscire mai ad approdare.

Mediterraneo è un brano inciso dai mitici Nomadi, contenuto nell'album Una storia da raccontare pubblicato nel 1998. Ventiquattresimo lavoro in studio per la storica band emiliana, riscuote ottimo successo aggiudicandosi due dischi di platino. Il tema principale del disco è la pena di morte e la canzone è la traccia d'apertura dell'intero album, una sorta di introduzione geografica da Gibilterra alla Turchia.

Mercanti E Servi è un brano inciso dai mitici Nomadi, contenuto nell'album Solo Nomadi pubblicato nel 1990. Quindicesimo lavoro in studio per la band emiliana, è l'ultimo atto della trilogia a loro dedicata iniziata nel 1981. La canzone è scritta a più mani dal grande Augusto Daolio, insieme a Beppe Carletti, storico tastierista del gruppo e Odoardo Veroli. Musicalmente si presenta come una ballata pop dal ritmo incalzante e deciso, una favola da cui trarre qualche insegnamento.

Milleanni è un brano composto e inciso dai Nomadi, contenuto nell'album omonimo pubblicato nel 2019. Quarantunesimo lavoro in studio per la band emiliana, si tratta di una raccolta antologica che segue il filo conduttore dell'attualità e contiene, oltre ad alcuni loro cavalli di battaglia, anche due inediti. La canzone dà il titolo al disco ed è uno di questi inediti; scritta da Elena Carletti e Massimo Vecchi, è l'unico singolo estratto e nasce come dedica al padre dell'autrice&#58; lo storico tastierista Beppe Carletti.

Noi Non Ci Saremo è un brano inciso dai Nomadi, contenuto nell'album Per quando noi non ci saremo pubblicato nel 1967. Si tratta del primo disco di inediti della storica band emiliana, nato come una sorta di raccolta dei singoli in 45 giri pubblicati durante tutto l'anno precedente, che rappresenta il loro vero esordio musicale. La canzone è il brano di chiusura del lato A e fa parte di quei singoli usciti nel '66; scritta per il testo dall'amico e collega Francesco Guccini, diventa nel tempo uno dei loro cavalli di battaglia nonché l'affermazione come autore del cantautore modenese.

Non Dimenticarti di Me è un brano del 1971 interpretato e inciso dai Nomadi, pubblicato come singolo in 45 giri e poi inserito nella raccolta Mille e una sera nello stesso anno. Canzone scritta da Mogol sulla musica di Mario Lavezzi, fu presentata dalla band al Festival di Sanremo in coppia con Mal. Si trattava della loro prima partecipazione alla nota kermesse canora, esperienza che però non riscosse il consenso della giuria che non la promosse tra i finalisti.

Oriente è la seconda traccia e primo singolo estratto dell'album Corpo Estraneo, pubblicato dai Nomadi nel 2004 per la Atlantic Records. Sebbene spesso non citata tra le hit del gruppo, Oriente rimane indubbiamente una delle loro canzoni più suggestive, una ballata rock che contiene, ritmo, energia, intensità, mentenendo la componente melodica, importante per la musica leggera italiana.

Qui è un brano composto e inciso dai Nomadi, contenuto nell'album Allo specchio pubblicato nel 2009. Disco che la band emiliana decide di realizzare all'indomani del suo 45° compleanno, viene festeggiato con una fortunata tournée accompagnata dalla Omnia Symphony Orchestra e dal maestro Bruno Sartori. La canzone porta le firme di Sergio Reggioli, Marco Petrucci e Beppe Carletti; un'emozionante ballata in 3/4 accompagnata dal pianoforte e da alcuni interventi di violino.

Ricomincia Così è un brano scritto e inciso dai Nomadi, contenuto nell'album Con me o contro di me pubblicato nel 2006. Trentesimo lavoro in studio per la storica band emiliana, riscuote grande successo aggiudicandosi il disco di platino e oltre 100,000 copie vendute. La canzone, rimasta un po' in ombra rispetto ad altre del disco, è una ballata pop intensa ed emozionante, accompagnata principalmente dal pianoforte ma comunque ottima anche per la chitarra.

Ricordarti è un brano composto e inciso dai Nomadi, contenuto nell'album Lungo le vie del vento pubblicato nel 1995. Si tratta del ventunesimo lavoro in studio per la band, secondo disco cantato da Danilo Sacco come voce solista, entrato al posto di Augusto Daolio morto nel 1992. La canzone è la traccia d'apertura dell'album e porta la firma del tastierista Beppe Carletti; durante i live del '95 veniva dedicata alla memoria di Augusto.

Salutami le Stelle è un brano composto e inciso dai Nomadi, contennuto nell'album Gente come noi pubblicato nel 1991. Sedicesimo lavoro in studio per la storica band emiliana, si tratta dell'ultimo disco di Augusto Daolio... morto prematuramente nel 1992. La canzone porta la firma proprio di Augusto, con la collaborazione di Odoardo Veroli, Piero Milanesi e il tastierista Beppe Carletti; fu presentata per far parte del Festival di Sanremo '91, ma venne scartata dalla commissione.

Salvador (15 anni dopo) è un brano composto e inciso dai Nomadi, contenuto nell'album Solo Nomadi pubblicato nel 1990. Quattordicesimo lavoro in studio per la band emiliana, vede l'entrata in formazione del chitarrista Cico Falzone e del batterista Daniele Campani, in seguito diventati dei veri e propri veterani. La canzone porta la firma di Gisberto Cortesi ed è dedicata al golpe cileno del 1973, in cui perse la vita a causa di un attacco militare il presidente Salvador Allende Gossens.

Sangue al Cuore è una canzone scritta e incisa dai Nomadi nel 2002 e contenuta nell'album Amore che Prendi Amore che Dai del quale è il brano di apertura e sicuramente uno dei pezzi più suggestivi ed apprezzati. Una canzone rockeggiante, coerente con lo stile della storica band capitanata da Beppe Carletti, che parla delle difficoltà quotidiane che ciascuno di noi si trova ad affrontare, ma lancia anche un messaggio di speranza riguardante la voglia di vivere e di cogliere appieno gli aspetti positivi che la vita ci può offrire.

Se Non Ho Te è un brano composto e inciso dai Nomadi, contenuto nell'album Liberi di volare pubblicato nel 2000. Ventiduesima fatica discografica per la band di Novellara, vede l'entrata in formazione del violinista Sergio Reggioli e nasce dopo il viaggio per l'associazione \"Rock No War\" in Albania, terra in quegli anni devastata dalla guerra. La canzone è la sesta traccia del disco e reca le firme di Danilo Sacco e Beppe Carletti; si tratta di un'intensa ballata pop melodica dal loro inconfondibile stile diretto e sincero.

Senza Patria è un brano composto e inciso dai Nomadi, contenuto nell'album Solo Nomadi pubblicato nel 1990. Quattordicesima fatica discografica per la band emiliana, vede l'entrata in formazione del chitarrista Cico Falzone e del batterista Daniele Campani, prendendo il posto rispettivamente di Chris Dennis e Paolo Lancellotti. La canzone porta le firme di Augusto Daolio, Odoardo Veroli e Beppe Carletti; il testo prende spunto da \"L'armata dei fiumi perduti\" scritto dal friulano Carlo Sgorlon.

Soldato è un brano composto e inciso dai Nomadi, contenuto nell'album Corpo estraneo pubblicato nel 2004. Ventinovesimo lavoro in studio per la band emiliana, è l'ottavo disco dopo la morte di Augusto Daolio rimpiazzato da Danilo Sacco e viene realizzato dopo il tour trionfale in onore dei primi 40 anni di carriera del gruppo. La canzone è la penultima traccia dell'album e porta le firme di Giuseppe (Beppe) Carletti, Lorella Cerquetti e Andrea Mei; racconta la morte di un soldato.

Ti Lascio Una Parola (Goodbye) è la terza traccia di Una Storia Da Raccontare, album del 1998 dei Nomadi, uscita come primo dei tre singoli estratti dall'album stesso. Ventiquattresimo lavoro in studio per la storica band emiliana, dimostra dopo tanti anni di essere sempre una realtà importante nella musica leggera italiana. La canzone è una struggente ballata pop, un saluto che è quasi un passaggio di testimone, un modo per non staccarsi completamente di chi ci vuole bene.

Toccami il Cuore è un brano composto e inciso dai Nomadi, contenuto nell'album Cuore vivo pubblicato nel 2011. Si tratta di una raccolta antologica dei loro grandi successi riarrangiati in chiave moderna, passata alla storia anche come l'ultimo progetto discografico del cantante Danilo Sacco che lasciava il posto a Cristiano Turato. La canzone è la traccia d'apertura del disco nonché uno dei due inediti in esso contenuti; un'intensa ballata pop-rock dove il timbro vocale di Danilo ci regala il meglio di sé.

Trovare Dio è un brano composto e inciso dai Nomadi, contenuto nell'album Amore che prendi amore che dai pubblicato nel 2002. Ventisettesimo lavoro in studio per la band emiliana, si rivela uno delle punte di maggior successo della loro seconda \"era\", quella capitanata da Danilo Sacco che nel 1993 sostituì Augusto Daolio. La canzone è la quarta traccia dell'album ed è scritta da Diego Pigozza, Giuseppe Carletti e Nicola Pietrogrande; un'intensa ballata pop-rock che ci trascina in un mondo trascendentale.

Tutto a Posto è un brano inciso dai Nomadi, contenuto nell'album omonimo pubblicato nel 1974. Quinto lavoro in studio per la band emiliana, contiene brani inediti ed altri riarrangiati per l'occasione e prima usciti come singoli. Questa canzone è naturalmente l'inedito che dà il titolo al disco ed è scritta da Alberto Salerno e Bruno Tavernese. Una ballata pop-folk che fa evidenziare le qualità vocali di Augusto Daolio... ottima per essere accompagnata con la chitarra.

Un Figlio dei Fiori Non Pensa al Domani è un brano interpretato e inciso dai Nomadi, pubblicato come singolo in 45 giri nel 1967 e che la band emiliana realizza all'indomani del successo riscosso con Dio È Morto, capolavoro di un giovane cantautore loro conterraneo che passerà alla storia del cantautorato italiano&#58; Francesco Guccini. Anche questo pezzo porta la sua firma, ma solo per il testo&#58; si tratta, infatti, della versione in italiano di \"Death of a Clown\" scritta dal chitarrista britannico Dave Davies per la sua band dei Kinks.

Un Giorno Insieme è un brano interpretato dai Nomadi contenuto nell'album omonimo pubblicato nel 1973. Terzo lavoro in studio per la band, disco che ha permesso loro di poter suonare anche negli Stati Uniti d'America, riscuotendo un buon successo. La canzone, scritta da Claudio Daiano, Luigi Albertelli e Roberto Soffici, è uno dei loro brani più famosi. Una ballata dalla melodia emozionante, un grande classico della canzone italiana.

Un Pugno di Sabbia è un singolo inciso dai Nomadi nel 1970, poi inserito nell'album Mille e Una Sera del 1971. Nel 1970 partecipò a Un Disco per l'Estate giungendo 4° nella classifica finale. Il testo, composto da Soffici e Daiano, esprime appieno la sofferenza e la rabbia di chi ha visto con un altro la donna che tanto ha amato; un riavvicinamento può alimentare nuove speranze, ma il dolore provato non si cancella.

Utopia è un brano interpretato dai Nomadi contenuto nell'album Sempre Nomadi pubblicato nel 1981. Forse il titolo più famoso della band poiché diventerà il motto di ogni concerto da gridare più volte. La canzone, scritta da Giuliano Pinori e Beppe Carletti, si presenta come una ballata pop/rock dal sound tipico degli anni '80. Una simpatica favola dove l'utopia diventa una persona che puntualmente viene ingannata in ogni esperienza che vive.

Vivo Forte è un brano scritto e inciso dai Nomadi, contenuto nell'album La settima onda pubblicato nel 1994. Diciottesima fatica discografica per la storica band emiliana, segna in maniera definitiva l'entrata in formazione del cantante Danilo Sacco, subentrato come frontman dopo la morte del fondatore Augusto Daolio. La canzone è la settima traccia del disco e porta le firme di Daniele Taurian, Beppe Carletti e Odoardo Veroli; un'intensa power ballad perfetta per la chitarra!

Voglio Ridere è una canzone dei Nomadi pubblicata nel 1973 come singolo in 45 giri. Il testo, scritto da Paolo Limiti sulla musica di Mario Migliardi, parla della voglia di sorridere e di vivere la vita nonostante le difficoltà e le delusioni. Musicalmente, la canzone è caratterizzata da un ritmo incalzante e da un sound rock molto energico, che sottolinea il messaggio positivo del brano. È diventata una delle canzoni più rappresentative dei Nomadi, tanto da essere spesso eseguita dal vivo durante i loro concerti.