Modena City Ramblers

Auschwitz è un brano celebre, entrato nella storia della \"Canzone italiana\", a cui rendono omaggio con la loro versione i Modena City Ramblers nell’album Appunti partigiani pubblicato nel 2005. Canzone scritta nel 1966 da Francesco Guccini, fu incisa per la prima volta dagli Equipe 84 nello stesso anno. La nuova versione della band emiliana vede duettare Cisco con lo stesso Guccini, rendendo onore ad uno dei capolavori della musica leggera nostrana.

Bella Ciao è un brano interpretato dai Modena City Ramblers contenuto nell'album Riportando tutto a casa pubblicato nel 1994. La canzone è una rivisitazione in stile irlandese del noto canto partigiano di autore ignoto, divenuto celebre durante l'esperienza partigiana della seconda guerra mondiale. La versione della band modenese cambia i passaggi armonici e rende più ritmato e veloce il brano. Energia, sentimento e voglia di partecipazione collettiva, sono le caratteristiche di questo gruppo emiliano.

Canto di Natale è un brano composto e inciso dai Modena City Ramblers, contenuto nell'album Riportando tutto a casa pubblicato nel 1994. Secondo lavoro in studio per la band folk emiliana, è in realtà il loro primo vero progetto discografico (il precedente Combat Folk del 1993 nasceva come demo). La canzone, che porta la firma di Giovanni Rubbiani e quella di Alberto Cottica, è una ballata folk che ci ricorda di aprire i nostri occhi e vedere la povertà attorno a noi... anche e soprattutto a Natale.

Canzone dalla Fine del Mondo è un brano composto e inciso dai Modena City Ramblers, contenuto nell'album La grande famiglia pubblicato nel 1996. Secondo lavoro in studio per la band emiliana, è il primo disco in cui Stefano \"Cisco\" Bellotti compare come unico interprete dei brani... fino al suo abbandono nel 2005. La canzone è la terza traccia del CD, una ballata a tempo di 12/8 dal sound tipico del loro repertorio fatto di pop italiano e folk irlandese. Perfetta per la chitarra!

Clan Banlieue è un brano composto e inciso dai Modena City Ramblers, contenuto nell'album La grande famiglia pubblicato nel 1996. Secondo lavoro in studio per la band emiliana, vede confermare come unico frontman del gruppo il cantante di Carpi Stefano \"Cisco\" Bellotti... collaborazione che durerà fino al 2005. La canzone è la traccia d'apertura del disco e vede la partecipazione straordinaria del comico Paolo Rossi, una simpatica ballata folk che da un valzer popolare si trasforma in uno ska \"Balcanico\".

Contessa è qualcosa di più di una canzone, rappresenta l'aria che più di ogni altra ha musicato il '68 delle grandi contestazioni di massa. Fu composta dal cantautore romano Paolo Pietrangeli nel 1966 su testo in parte trascritto da un'intercettazione telefonica ed è divenuta immediatamente una canzone popolare in tutti i sensi. Nel 1994 i Modena City Ramblers ne hanno ripreso l'aria del ritornello riscrivendone le altre parti sull'aria di un brano dei The Chieftains, celebre gruppo folk irlandese, dal titolo \"Se Fath Mo Bhurtha\". Tale versione è stata eseguita al live del 1° Maggio 2006 cambiandone le parole più dure e riottose del ritornello con altre molto più politically correct : questa scelta ha suscitato l'immediata reazione dello stesso Pietrangeli, che ne ha preso le distanze e ha dichiarato che la revisione sia stata apportata nonostante la sua opposizione.

Ebano è un brano scritto e interpretato dai Modena City Ramplers contenuto nell'album Viva la vida, muera la muerte pubblicato nel 2004. Disco che, come dice il titolo, è dedicato alla vita, dove ogni brano racconta la vita di un personaggio famoso, da Peppino Impastato a Silvio Berlusconi. La canzone è una bellissima ballata pop/folk dal sound etnico, racconta la vita travagliata di una donna africana, costretta ad emigrare in Sicilia dove da schiava qual'era ritorna nuovamente schiava.

El Presidente è un brano interpretato da Modena City Ramblers.

Etnica Danza è un brano composto e inciso dai Modena City Ramblers, contenuto nell'album Fuori campo pubblicato nel 1999. Quinta fatica discografica per la band emiliana, segna l'uscita del chitarrista Giovanni Rubbiani e del fisarmonicista Alberto Cottica, che annunciavano la dipartita il giorno stesso della pubblicazione. La canzone è la traccia d'apertura del disco, una vivace ballata folk dal ritmo incalzante e dal loro sound inconfondibilmente \"Irish\"!

Fischia il Vento è un brano interpretato dai Modena City Ramblers contenuto nell'album Combat Folk pubblicato nel 1993. Disco d'esordio per la band emiliana, delinea fin da subito i temi principali che si svilupperanno durante la loro carriera come la lotta per la libertà, la resistenza partigiana, l'ingiustizia sociale. La canzone è un canto partigiano, scritta dal ligure Felice Cascione nel 1943, morirà l'anno seguente da partigiano.

I Cento Passi è la quarta traccia dell'album Viva La Vida, Muera La Muerte!, pubblicato nel 2004 dai Modena City Ramblers. La canzone ripercorre la vita di Giuseppe \"Peppino\" Impastato, un uomo simbolo della lotta alla mafia in Sicilia. La canzone si ispira anche all'omonimo film del 2000 di Marco Tullio Giordana.

I Funerali di Berlinguer è un brano composto e inciso dai Modena City Ramblers, contenuto nell'album Riportando tutto a casa pubblicato nel 1994. Disco d'esordio per la band emiliana, prende spunto nel titolo da Bringing It All Back Home di Bob Dylan, dichiarando in maniera precisa la radice folk della loro musica. Anche questa canzone ci svela l'amore per il folk internazionale, in particolare quello irlandese; infatti in una delle parti strumentali possiamo riconoscere \"Salmon Tails Up the Water\"... brano tradizionale irlandese.

Il Ballo di Aureliano è un brano composto e inciso dai Modena City Ramblers, contenuto nell'album Terra e libertà pubblicato nel 1997. Terzo lavoro in studio per la band folk emiliana, si discosta dai dischi precedenti per un'importante influenza dei suoni latinoamericani senza però perdere il taglio \"irish\" delle origini. La canzone è la terza traccia dell'album e trae ispirazione dal libro dello scrittore colombiano Gabriel García Márquez \"Cent'anni di solitudine\".

Il Bicchiere dell'Addio è un brano composto dai Modena City Ramblers, contenuto nell'album Riportando tutto a casa pubblicato nel 1994. Disco d'esordio per la band modenese, prende spunto nel titolo da Bringing It All Back Home, il quinto disco di Bob Dylan del 1965. La canzone vede la partecipazione canora del frontman dei \"The Boomtown Rats\" ovvero il noto Bob Geldof. Una frenetica ballata folk in puro stile \"irish\".

La canzone proviene dal quarto album studio di Fabrizio De Andrè del 1970, La Buona Novella, ma è stata riarrangiata dai Modena City Ramblers ed incisa nel loro album del 2004 Viva La Vida, Muera La muerte!. Il Tito che si menziona nel titolo è colui che racconta il testo, passando in rassegna i 10 comandamenti ed è il ladrone che venne crocifisso accanta a Gesù.

In un Giorno di Pioggia è la prima traccia di Riportando Tutto A Casa (riferimento a Bob Dylan con \"Bringing It All Back Home\"), il primo album dei Modena City Ramblers datato 1994. Il testo del brano è una magnifica dichiarazione d'amore all'Irlanda, una cultura che ha segnato profondamente le radici artistiche del gruppo: essa viene personificata alla maniera della donna amata.

La Banda del Sogno Interrotto è un brano scritto e inciso dai Modena City Ramblers, contenuto nell'album La grande famiglia pubblicato nel 1996. Secondo lavoro in studio per la band modenese è il primo dove Cisco Bellotti diventa ufficialmente voce solista del gruppo. La canzone si presenta come una ballata popolare in tempo di tarantella, stile rappresentativo di un progetto musicale volto al folk con varie contaminazione. Dedicato alla terra di Sicilia e a tutti i siciliani pronti a combattere la mafia.

La Legge Giusta è un brano composto e inciso dai Modena City Ramblers, contenuto nell'album Radio Rebelde pubblicato nel 2002. Sesto lavoro in studio per la band emiliana, il titolo richiama l'omonima emittente radiofonica allestita da Che Guevara sulla Sierra Maestra nel 1958, a Cuba. La canzone è il singolo di maggior successo del disco e nasce dopo i tragici eventi del G8 tenutosi a Genova nel 2001; una chiara critica contro la disinformazione della TV e della stampa.

La Locomotiva è un brano celebre reinterpretato dai Modena City Ramblers, contenuto nell'album La grande famiglia pubblicato nel 1996. Secondo lavoro in studio per la band modenese, segna l'abbandono del cantante Alberto Morselli che lasciava Cisco Bellotti come unica voce solista. La canzone è una dei simboli del cantautorato italiano, scritta e incisa da Francesco Guccini nel 1972 e inserita nel suo quarto album Radici. La nuova versione è in stile folk-irish... loro marchio di fabbrica.

La Pianura dei Sette Fratelli è un brano inciso dai Modena City Ramblers, contenuto nell'album Appunti partigiani pubblicato nel 2005. Ettimo lavoro in studio per la band modenese, è l'ideale continuazione dell'album Materiale resistente pubblicato dieci anni prima. Come si evince dai titoli il tema portante è la resistenza e la lotta partigiana. La canzone vede la partecipazione dei Gang, gruppo folk-rock italiano, ed è dedicata ai sette fratelli Cervi, fucilati dai fascisti nel 1943 a Reggio Emilia.

La Strada è un brano scritto e interpretato dai Modena City Ramblers contenuto nell'album La grande famiglia pubblicato nel 1996. Secondo lavoro in studio per la band modenese, segna un cambio inportante nella formazione del gruppo. Decide di lasciare il cantante Alberto Morselli per dare spazio alla voce che li caratterizzerà fino al 2005, Stefano Bellotti detto Cisco. La canzone è una ballata folk/irish che parla di un viaggio, quello che ognuno di noi a fatto almeno una volta nella vita, in questo caso è un saluto al vecchio cantante Morselli.

Le Lucertole del Folk è un brano composto e inciso dai Modena City Ramblers, contenuto nell'album La grande famiglia pubblicato nel 1996. Seconda fatica discografica per la band folk emiliana, vede come unico frontman e voce solista Stefano \"Cisco\" Bellotti grazie alla dipartita di Alberto Morselli. La canzone è la sesta traccia del disco, una ballata dal tipico stile folk irlandese che racconta la storia di un'orchestrina da ballo emiliana.

Mia Dolce Rivoluzionaria è un brano scritto e interpretato dai Modena City Ramblers, contenuto nell'album Dopo il lungo inverno pubblicato nel 2006. Ottavo lavoro in studio per la band modenese, è in realtà il primo dopo l'abbandono del cantante Cisco Bellotti. La canzone è una vivace ballata dallo stile che contraddistingue questo gruppo fin dall'inizio, cioè il voler mescolare la musica popolare italiana alla musica folk irlandese, il tutto condito da tematica di lotta politica.

Morte di Un Poeta è una canzone scritta e incisa dai Modena City Ramblers nel 1994 con l'album Riportando Tutto a Casa.

Ninna Nanna è un brano scritto e interpretato dai Modena City Ramblers contenuto nell'album Riportando tutto a casa pubblicato nel 1994. Album d'esordio per la folk band modenese, delinea già lo stile che li contraddistingue da sempre miscelando i temi della resistenza partigiana al folk irlandese. La canzone è l'ultima traccia del disco ed è una ballata arpeggiata dalla chitarra acustica, molto intensa ed emozionante, buon divertimento!

Oltre il Ponte è un brano composto e inciso dai Modena City Ramblers, contenuto nell'album Appunti partigiani pubblicato nel 2005. Ottavo lavoro in studio per la folkband di Modena, è interamente dedicato alle storie della resistenza partigiana durante la Seconda Guerra Mondiale. Musicalmente, la canzone è un riadattamento su un tema tradizionale irlandese e vede la collaborazione vocale di Moni Ovadia. Il testo in italiano è opera di Italo Calvino nel 1958.

Qualche Splendido Giorno è un brano composto e inciso dai Modena City Ramblers, contenuto nell'album Terra e libertà pubblicato nel 1997. Secondo lavoro in studio per la band emiliana, comincia da qui la loro ricerca sonora e stilistica che accosta il folk irlandese alla musica tradizionale sudamericana, creando un sound assolutamente particolare e molto riconoscibile. La canzone è l'ottava traccia del disco, una ballata folk in 12/8 molto dolce e delicata.

Quarant'Anni è un brano scritto e inciso dai Modena City Ramblers, contenuto nell'album Combat Folk pubblicato nel 1993. Si tratta del primo progetto discografico per la band modenese, esperienza che darà il \"LA\" ad un vero e proprio genere musicale... proprio il \"Combat Folk\". La canzone è uno degli inediti presenti nel disco ed affronta il tema della famosa inchesta passata alla storia come \"Tangentopoli\"; un atto d'accusa in forma canzone alla cosiddetta \"prima repubblica\".

Viva la Vida è un brano composto e inciso dai Modena City Ramblers, contenuto nel'album ¡Viva la vida, muera la muerte! pubblicato nel 2004. Settimo lavoro in studio per la band emiliana, disco dedicato alle \"Vite\" di personaggi illustri spaziando da Peppino Impastato fino a Silvio Berlusconi. La canzone, title-track, è la traccia d'apertura dell'album; una ballata in stile pop-ska che funge da \"Manifesto artistico\" di tutto il progetto discografico.