Carlo Buti

Fiorin Fiorello è un brano tra i più conosciuti della canzone italiana, interpretato ma molti artisti tra i quali spicca il fiorentino Carlo Buti che ne realizza una versione nel 1938. Canzone che nasceva quello stesso anno dalla penna di Vittorio Mascheroni e Giuseppe Mendes, fa parte di quel filone musicale dedicato all'atmosfera campestre dell'Italia di inizio Novecento, tanto apprezzato dai contadini che si spostavano in città pensando (illusi) di trovare il paradiso! La versione di Carlo Buti fu preceduta da quella originaria di Alfredo Clerici, calzolaio lombardo che divenne famoso in America come \"Mr. Fiorin Fiorello\"!

Firenze Sogna è un brano noto della tradizione italiana, interpretato dai grandi protagonisti del belcanto come Carlo Buti. Canzone scritta e incisa nel 1939 da Cesare Cesarini, ne realizza una bellissima versione Carlo Buti nel 1943 proprio quando la sua Firenze stava vivendo i terribili bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Si tratta di una struggente e romantica ballata che ci porta in una notte d'amore per le strade dell'incantevole città medicea.

La Romanina è un brano noto del repertorio della Canzone romana, interpretato nel 1937 da uno dei protagonisti della musica leggera dell'epoca: Carlo Buti. Il cantante fiorentino incideva la canzone nell'anno d'oro della sua carriera musicale, contraddistinto da una fortunata tournée negli Stati Uniti terminata al Teatro Roma di Broadway. Musica e parole portano le firme di Eldo Di Lazzaro e Renato Micheli, raccontando la bellezza irresistibile di una giovane ragazza romana... dallo sguardo \"assassino\"!

Non Ti Scordar di Me è un grande classico della Canzone Italiana, interpretato e inciso da uno dei massini esponenti del genere: Carlo Buti. Canzone che nasceva nel 1935 dalla penna di Ernesto De Curtis e Domenico Furnò, fu incisa per la prima volta da Beniamino Gigli per la colonna sonora del film omonimo diretto da Augusto Genina; anche la versione del grande tenore fiorentino è di quello stesso anno, realizzata all'apice della sua carriera in Italia e già in procinto di espandersi in America; un romantico valzer conosciuto in tutto il mondo!

Reginella Campagnola è un brano noto nella cultura popolare italiana, interpretato in origine dal grande Carlo Buti e pubblicato nel 1939. Canzone scritta da Eldo Di Lazzaro e Bruno Cherubini, è uno dei grandi classici della canzone popolare italiana e nasce nell'ultimo periodo del ventennio fascista, un periodo in cui la propaganda di Mussolini si serviva anche delle cosiddette \"canzonette\" per celebrare le bellezze delle regioni italiche. Rimane, comunque, uno dei pezzi più canticchiati di sempre!

Signorinella o Signorinella Pallida è un brano tra i classici della canzone italiana, interpretato e inciso da Carlo Buti nel 1934. Canzone che nasce nel 1931 dalla penna di Libero Bovio e Nicola Valente, fu incisa in origine dall'attore-cantante Gennaro Pasquariello passato alla storia come una delle tre \"P\" della canzone napoletana. Nel giro di un anno diventò molto popolare in tutta Italia tanto da essere incisa dai grandi protagonisti dell'epoca, come appunto Carlo Buti; il testo racconta le avventure amorose di un giovane ragazzo che decide di lasciare la sua Napoli verso la montagna.

Violino Tzigano è un grande classico della canzone italiana, inciso da uno dei massimi interpreti di questo genere musicale: Carlo Buti. Il cantante fiorentino realizza la propria versione nel 1935, ma la composizione era stata pubblicata l'anno precedente e porta la firma della premiata coppia Cesare Andrea Bixio / Bixio Cherubini. Si tratta di un pezzo cardine per la storia della canzone italiana, fondamentale per lo sviluppo della lingua in tutte le parti del Belpaese: fino ad inizio Novecento, infatti, venivano cantate canzoni popolari dialettali. Riscosse inoltre molto successo anche fuori dai confini nazionali, soprattutto in Francia.

Vivere è un grande classico della Canzone Italiana, interpretato dalle grandi voci del Belpaese come quella di Carlo Buti, che realizza la sua versione nel 1937 reduce da una trionfale tournée negli Stati Uniti d'America. Musica e parole nascevano però nel 1936 dalla penna di Cesare Andrea Bixio e la prima incisione fu ad opera del tenore pugliese Raffaele Schipa, in arte Tito Schipa. Il testo racconta la celata amarezza di un uomo appena lasciato dalla fidanzata... fingendo di godere della ritrovata libertà.