Canzoni popolari Italiane

Addio Mia Bella Addio è un canto popolare italiano scritto dal poeta fiorentino Carlo Alberto Bosi nel 1848. Il testo fu scritto nel bel mezzo dei primi moti risorgimentali in un Caffè di Firenze mentre la musica è stata presa da una vecchia cantilena fiorentina. Col tempo la popolarità del brano crebbe fino a diventare conosciuta a livello nazionale per poi diventare una specie di inno durante la Prima Guerra Mondiale.

All'armi! è un brano della tradizione popolare italiana, risalente al primo periodo dei moti rivoluzionari che ispirarono il cosiddetto \"Risorgimento italiano\". Musica e parole risalgono infatti al 1831 e portano la firma di Dante Gabriele Rossetti; si tratta di un canto che fa riferimento alla rivoluzione popolare per la liberazione di Modena dallo Stato Vaticano, come germoglio di quelle che passeranno alla storia come \"Guerre di indipendenza\" fino all'Unità d'Italia del 1861, esattamente trent'anni dopo. Buon lavoro.

Bandiera Rossa è un famosissimo canto popolare italiano, legato al mondo dei lavoratori e simbolo dell'ideologia comunista e socialista. Le origini della melodia risalgono agli inizi dell'ottocento fondendo due arie popolari milanesi: \"Ciapa on saa, pica la porta\" e Vien chi Nineta sotto l'ombrelin\". Il testo invece è del 1908, scritto da Carlo Tuzzi.

Bella Ciao è un famosissimo canto popolare italiano divulgatosi durante la tragedia della Seconda Guerra Mondiale. Nata nell'appenino Emiliano, lungo la Linea Gotica, durante il periodo della Resistenza si è diffusa pian piano in tutta Italia, per poi superare i confini subito dopo la fine della guerra come simbolo della lotta contro il nazi-fascismo. Melodia che ha attraversato generazioni intere di italiani.

Calabrisella è un brano tratto dal repertorio delle Canzoni Popolari Italiane, e in particolare a quello dello stile folk calabrese di cui è diventata il simbolo indiscusso. Una sorta di \"Inno popolare alla Calabria\", si narra che possa essere stata scritta da un siciliano innamorato di una bella ragazza calabrese; nel testo, infatti, si racconta il loro primo incontro, avvenuto mentre la giovane si recava al pozzo per lavare i panni. Buon divertimento!

La Canzone del Piave è un noto canto popolare simbolo della Grande Guerra combattuta dagli italiani contro gli austriaci. Scritto da Ermete Giovanni Gaeta, noto compositore napoletano, fu pubblicato il 20 Settembre 1918, a distanza di quaranta giorni dall'armistizio. Il testo racconta la fase finale della guerra, in cui l'esercito italiano resiste all'attacco austriaco sul Piave e contrattacca vincendo definitivamente il conflitto.

Come Porti i Capelli Bella Bionda è un brano tratto dal repertorio folkloristico italiano. Identificato come \"Canto della montagna\", era già presente come canzone militare nella raccolta di musica degli Alpini intitolata \"Canzoni della montagna\" e pubblicata nel 1937. Tramandata da generazioni per tutta la prima metà del Novecento, fu rispolverata negli anni Settanta grazie a due celebri interpretazioni: quella di Orietta Berti e quella in versione \"parodia\" del duo comico Cochi E Renato. Buon divertimento!

Era Nato Poveretto è un brano del repertorio popolare italiano, conosciuto nella parte settentrionale del Paese e in particolare nel Trentino-Alto Adige. Il testo vede come protagonista un giovane soldato napoletano che vende tutto quello che ha per un bel piatto di maccheroni, ma solo nel finale si capisce l'utilizzo (ironico?) di così prelibato alimento. Degna di nota è una versione per coro a quattro voci del grandissimo pianista bresciano Arturo Benedetti Michelangeli. Buon viaggio nella tradizione!

Faccetta Nera è un noto brano nato nel Ventennio fascista italiano, scritto nel 1935 da Renato Micheli per il testo e da Mario Ruccione per la musica. Il primo ad interpretare la canzone fu il fiorentino Carlo Buti, il quale riscosse grande successo di pubblico quando la cantò al Teatro Capranica di Roma. Il testo, prima scritto in dialetto romanesco e poi riadattato in Italiano, vuole celebrare le avventure colonialiste dell'esercito italiano in Abissinia, all'alba della guerra che avrebbe portato alla conquista di quei territori; uno dei tanti tentativi di propaganda dell'epoca.

Fischia il Vento è un noto canto popolare italiano legato alla resistenza contro loccupazione nazi-fascista durante la Seconda Guerra Mondiale. Il testo è opera di Felice Coscione, medico di Imperia, che si arruolò nelle file partigiane e caduto nel 1944 durante uno scontro a fuoco. La melodia invece è stata ripresa da un canto sovietico del 1938. Si tratta della prima canzone della resistenza ad essersi diffusa in tutta Italia.

Giovinezza è un brano tratto dal repertorio della propaganda fascista, una tra le canzoni più conosciute di questo genere musicale. Ultimato nella sua scrittura nel 1925, porta la firma del compositore piemontese Giuseppe Blanc e quella dello scrittore conterraneo Nino Owilia. Musica e parole nascevano nel 1909 dal titolo \"Il commiato\" o \"Inno dei laureandi\" per poi trasformarsi nell'inno degli Arditi in piena Prima Guerra Mondiale; divenne infine l'Inno ufficiale del Partito Fascista dopo la Marcia su Roma e l'approdo in Parlamento. Quest'ultimo passaggio vide la collaborazione al testo di Salvatore Gotta.

I Do' Gobeti è un brano tratto dal repertorio delle Canzoni Popolari Italiane, in particolare dalla tradizione veneta. Nato probabilmente a metà del Diciannovesimo secolo, è stato riarmonizzato e inciso in svariate versioni nel corso di quasi due secoli, mantenendo intatta la sua proverbiale vivacità e spontaneità. Il testo racconta una simpatica lite tra due gobbi che, come spesso avviene nel mondo popolare del Nord Italia, si risolve davanti ad una bottiglia di vino!

Il Pompiere Paura Non Ne Ha è un brano celebre tratto dal repertorio delle Canzoni Popolari Italiane. Nota anche come \"Canzone del pompiere\", è l'Inno ufficiale del corpo dei Vigili del Fuoco e trae la propria origine dal celebre Battaglione 2 Giugno. Il testo esemplifica tutte le caratteristiche del pompiere come figura che rappresenta sicurezza, affidabilità, empatia... ma anche eroismo, professionalità, coraggio e determinazione.

La Badoglieide è un brano tratto dal repertorio popolare italiano, di autore ignoto e risalente al periodo della Seconda Guerra Mondiale. Siamo esattamente nel 1944, anno cruciale e tragico per le sorti dell'Italia in guerra, divisa drammaticamente in una guerra di liberazione tra partigiani e alleati contro il nazi-fascismo di Hitler e Mussolini; si tratta di un canto satirico contro il generale del Regio esercito Pietro Badoglio: responsabile dell'armistizio dell'8 settembre 1943 che, di fatto, consegnò la nazione ai tedeschi. Il resto è storia!

La Bella La Va al Fosso è un brano tratto dal repertorio folkloristico nostrano, proveniente dal Nord Italia e più precisamente dal territorio milanese. Canzone di autore ignoto, risale al 1908 e viene tramandata grazie al canto delle mondine durante le dure giornate di lavoro nei campi. Il testo mette in scena un'avventura amorosa, probabilmente un tradimento, scaturita dalla perdita di un anello: se il pescatore riuscirà a ritrovarlo ci sarà per lui una lauta ricompensa! Pezzo diventato un grande classico nel repertorio di molti artisti.

La Leggenda del Piave è un brano tratto dal repertorio delle Canzoni Popolari Italiane, composto da Ermete Giovanni Gaeta nel 1918. Canzone tra le più note nella memoria collettiva nazionale, nasce durante l'ultimo anno di scontri tra l'esercito austriaco e italiano durante la Grande Guerra; protagonista del testo è il fiume Piave, teatro dell'ultima battaglia del conflitto passata alla storia come la \"Battaglia del solstizio\", terminata con l'arrivo degli italiani a Trento vincendo la Guerra.

La Mamma di Rosina è un brano della tradizione popolare italiana, più precisamente del territorio della Toscana che oggi corrisponde alla provincia di Siena. Canzone conosciuta anche come Il Molinaro, racconta una cruda e realistica vicenda della realtà contadina del passato. Si tratta, infatti, di un tentativo di seduzione nei confronti di una giovane ragazza che ha ben poco di romantico e poetico; il tutto sorretto da una base musicale estremamente semplice e di facile esecuzione... tipico di questo tipo di repertorio popolare.

La Mula de Parenzo è un canto popolare italiano molto conosciuto nel Nord Italia, specialmente nel Veneto, nel Friuli e nelle zone di confine con la Slovenia e l'Istria. Il titolo stesso ci suggerisce la provenienza perchè si tratta appunto di Parenzo, nome italiano di Porec, città istriana dove veniva parlato il dialetto Istroveneto. Ancora oggi non si conoscono gli autori né del testo né della melodia.

Le 11 Ore è un brano tratto dal repertorio delle Canzoni Popolari Italiane. Di origine e autori ignoti, è ascrivibile al territorio del Nord Italia e racconta di un tempo lontano legato al mondo rurale dei secoli passati. Probabilmente le 11 ore di cui parla il testo si riferiscono al periodo di lavoro giornaliero prima delle tante rivoluzioni sindacali a cavallo tra Ottocento e Novecento; poi, come spesso accade con le canzoni, c'è sempre un cuore spezzato!

L’Uselin de la Comare è un brano tratto dal repertorio delle canzoni Popolari Italiane, in particolare di quella veneta. Fa parte delle cosiddette \"canzoni da osteria\" in cui si mischiano storie di ordinaria quotidianità a vaghi accenni di erotismo e irriverenza verso il potere costituito; il testo è un simpatico ed irriverente invito alle donne di prendersi cura del proprio \"uccellino\": non riferendosi all'animale bensì ad una delle parti del corpo dei propri mariti. Buon divertimento!

L'Uva Fogarina è un brano celebre tratto dal repertorio folkloristico italiano, interpretato negli anni dalle voci più importanti specializzate in questo genere musicale. Di autore ignoto, fu portata al successo nazionale grazie alle versioni rispettivamente del Duo di Piadena e di Orietta Berti. Il testo rende omaggio al noto vitigno \"Fogarina\", coltivato nella provincia di Reggio Emilia, ed alle belle giornate autunnali caratterizzate dalla vendemmia. Buon divertimento!

Madonnina dai Riccioli d'Oro è un canto tradizionale italiano. Scritta nel XIX secolo da Bruno Garino, Secondo Gallizio e A. Costanzo racconta la storia di un giovane pastorello che incide sul legno l'immagine della Madonna. Col tempo l'icona si deteriora e verrà invitato dalla popolazione a ridipingerla affinchè i fedeli tornino ad adorarla. Canto popolare italiano tra i più conosciuti.

Musica Proibita è una romanza del repertorio classico italiano. Composta nel 1881 da Stanislao Gastaldon, compositore torinese, riscuote grande successo fin da subito. Il testo racconta di un amore, proibito però dalla madre di lei che riesce tuttavia ad incontrarsi di nascosto con il suo spasimante. Anche se la protagonista è una donna, il brano è diventato nel tempo un cavallo di battaglia per tenori e baritoni.

Muttetta Antica è un brano tratto dal repertorio popolare italiano. Nulla sappiamo delle sue orgini (tanto meno dell'autore), ma sappiamo che fa parte del filone della cosiddetta \"Muttetta\", un canto della tradizione popolare calabrese. I temi ricorrenti della Muttetta sono le storie e le vicissitudini della vita, che siano storie d’amore o di criminalità: alcuni esempi sono appunto \"Muttetta Calabbrisi\", \"Muttetta pe carcerati\", \"Muttetta da Osteria\". La versione che proponiamo in questo articolo è ispirata a quella di un calabrese DOC: Mino Reitano.

Piemontesima Bella è un brano tratto dal repertorio popolare italiano, rimasto ancora oggi molto conosciuto nonostante i decenni trascorsi. Pezzo che risale al 1936, quando fu scritta da Ennio Frati e musicata da Giovanni Raimondo, si tratta in realtà di una vera e propria canzone nata nel periodo fascista in cui anche la musica era a servizio dell'esaltazione del territorio italico. La prima incisione fu realizzata nel 1939 dalle voci di Silvana Fioresi e Gianni di Palma; la storia è ambientata a Torino, dove un giovane medico deve lasciare la propria amata perché ha terminato gli studi.

Riturnella è un canto popolare italiano, tratto dalla tradizione calabrese. Di autore anonimo, il testo racconta di una colomba incaricata di portare il messaggio d'amore alla persona amata. Il titolo si può intendere come sinonimo di colomba, ma bensì come tecnica d'esecuzione. Infatti la canzone è fatta di molti ritornelli.

Siamo i Ribelli della Montagna è un canto popolare italiano, tratto dal repertorio dei canti partigiani, di origine ligure. Canto che è stato composto nel 1944 dalla 3° brigata d'assalto nella Cascina Grilla, ai piedi del monte Tobbio, vicino ad Alessandria. I racconti dei partigiani dicono che il testo fu scritto durante un turno di guardia da Emilio Casilini e Angelo Rossi, entrambi ventenni.

Stella Alpina è un brano che fa parte del repertorio delle Canzoni popolari Italiane. Canzone ambientata tra le bianche montagne del nord, racconta la triste storia d'amore tra due giovani ragazzi; un colpo di fulmine che, però, dura ben poco a causa delle continue passeggiate in montagna dei due innamorati: l'ultima si rivela tragicamente fatale, in quanto la ragazza scivola in un dirupo e muore sotto gli occhi affranti di lui.

Happy Birthday To You (di cui Tanti Auguri A Te è la traduzione italiana) è il più celebre canto in lingua inglese, conosciuto e riconosciuto da pressochè chiunque nel mondo. Fu composta nel 1893 col titolo di \"Good Morning To All\" (Buongiorno a tutti) da due gemelle americane Patty e Mildred J. Hill, la prima insegnante di scuola per l'infanzia mentre la seconda pianista e compositrice; questa melodia era stata studiata per essere più semplice possibile e quindi cantabile dai bambini della scuola materna. Good morning to you / Good morning to you / Good morning, dear children / Good morning to all. Fu nel 1912 che per la prima volta veniva cambiato il testo in Happy Birthday To You, associandolo quindi alle feste di compleanno, e, nel 1935, il pianista americano Preston Ware Orem ne registrò i diritti d'autore a suo nome. Tale copyright è stato venduto nel 1990 alla Warner/Chappell Music, Inc. (divisione della Warner Music) per 15 milioni di dollari statunitensi: tali diritti, che prevedono scadenza solo nel 2030 in America e 2016 in Europa, fanno sì che qualsiasi esecuzione del brano senza autorizzazione sia tutt'oggi da considerarsi illegale e quindi penalmente perseguibile l'esecutore. La multa per un'esecuzione non autorizzata di Happy Birthday ammonta a 700 dollari.

Ti Saluto, Vado in Abissinia è un brano della tradizione popolare italiana legato al Ventennio fascista. Canzone scritta nel 1935 da Giuseppe Perotti in arte Pinchi e dal musicista Renzo Oldrati Rossi, fu incisa in 78 giri dal milanese Ferdinando Crivelli, al secolo Crivel. Il testo mette in scena la vita di un giovane soldato in partenza per il fronte africano durante la guerra coloniale intrapresa dall'Italia contro l'Etiopia. Sia le parole piene di entusiasmo e coraggio, sia la musica allegra, dovevano dare l'idea che tale guerra avrebbe dovuto risolversi in tempi brevi e senza fatica.

Vincere, Vincere, Vincere è un brano che fa parte del repertorio composto durante il ventennio fascista, esattamente all'alba dell'entrata in guerra dell'Italia nel 1940. Canzone scritta da Mario Zambrelli sulla musica di Aristodemo Uzzi, rappresenta uno dei tanti tentativi di propaganda del Regime di Mussolini per preparare la popolazione e l'opinione pubblica ad uno dei più tragici eventi che l'Italia abbia mai vissuto: la Seconda Guerra Mondiale. Il titolo è un vero e proprio monito, nonchè la certezza che aveva in quel momento il Duce di poter uscire vittorioso dall'immminente evento bellico.

Voga e Va è un brano tratto dallo storico repertorio della canzone popolare italiana interpretato da molti artisti tra cui, una su tutti, Nilla Pizzi nel 1954. Musica e parole furono scritte proprio in quell'anno dal compositore pavese Carlo Concina sul testo di Bixio Cherubini e acquistò la popolarità che meritava proprio grazie alla versione della nota cantante bolognese. Il protagonista della canzone è un gondoliere veneziano che si innamora perdutamente della sua splendida città.

Volea Baciar Rosetta è un brano della tradizione popolare italiana, diventato nel tempo un vero e proprio cavallo di battaglia per gli interpreti specializzati in questo genere musicale. Il testo rimanda in maniera inequivocabile alla città di Milano e al territorio lombardo, con il suo inconfondibile dialetto. Viene messa in scena una simpatica e leggera diatriba amorosa dove un ragazzo tenta invano di strappare un bacio alla sua innamorata... ma ogni scusa è buona per rifiutare l'invito!