Analisi Accordi

Info rapide sulla canzone

Difficoltà: Medio
12 Accordi Unici
Accordi principali:
MIm
,
SI7
,
RE

Tutti gli Accordi

RE
MI
MIm
SI

Confessioni di un Malandrino

Loading...
0

Accordi Confessioni di un Malandrino

Intro:
               

             

                          

 Mi piace spettinato camminare
                            

Col capo sulle spalle come un lume
                           
Così mi diverto a rischiarare
                   

Il vostro autunno senza piume
             

Mi piace che mi grandini sul viso
             

 La fitta sassaiola dell'ingiuria
                          
 Mi agguanto solo per sentirmi vivo
                    

Al guscio della mia capigliatura

             

                              

 Ed in mente mi torna quello stagno
                             

Che le canne e il muschio hanno sommerso

 Ed i miei che non sanno di avere
               

Un  figlio che compone versi
            

Ma mi vogliono bene come ai campi
                

Alla pelle ed alla pioggia di stagione
                
 Raro sarà che chi mi offende
                   

Scampi  dalle punte del forcone

        

Poveri genitori contadini
              

Certo siete invecchiati e ancor temete
             

 Il Signore del cielo e gli acquitrini
                       

Genitori che mai non capirete
                  

Che oggi il vostro figliolo è diventato
               

Il primo fra i poeti del Paese
        

 Ed ora in scarpe verniciate
                                      
E col cilindro in testa egli cammina

                              

 Ma sopravvive in lui la frenesia
                        

Di un vecchio mariuolo di campagna
     
 E ad ogni insegna di macelleria
                                
La vacca si inchina sua compagna
        

E quando incontra un vetturino
                       

Gli torna in mente il suo concio natale
                         
 E vorrebbe la coda del ronzino
                              

Regger come strascico nuziale

                   
Voglio bene alla patria
                      

Benché afflitta di tronchi rugginosi
                                 
M'è caro il grugno sporco dei suini
                 

E i rospi all'ombra sospirosi
             

Son malato di infanzia e di ricordi
             

E di freschi crepuscoli d'Aprile
                             

 Sembra quasi che l'acero si curvi
                    

Per riscaldarsi e poi dormire

               

Dal nido di quell'albero, le uova
             

 Per rubare, salivo fino in cima
             

 Ma sarà la sua chioma sempre nuova
                   

E dura la sua scorza come prima
             

 E tu mio caro amico vecchio cane
                   

 Fioco e cieco ti ha reso la vecchiaia
            

 E giri a coda bassa nel cortile
                                

Ignaro delle porte dei granai

                                

 Mi sono cari i miei furti di monello
                           

Quando rubavo in casa un po' di pane
                          

 E si mangiava come due fratelli
                         

Una briciola l'uomo ed una il cane
            

Io non sono cambiato
              

Il cuore ed i pensieri son gli stessi
                    
 Sul tappeto magnifico dei versi
                     

Voglio dirvi qualcosa che vi tocchi

                

                              

 Buona notte alla falce della luna
                        

Sì cheta mentre  l'aria si fa bruna
                             

 Dalla finestra mia voglio gridare
                 

Contro il disco della luna
             

La notte è così tersa
               

Qui forse anche morire non fa male
                                   
 Che importa se il mio spirito è perverso
                     

E dal mio dorso penzola un fanale

        

O Pegaso decrepito e bonario
               

Il tuo galoppo è ora senza scopo
               

 Giunsi come un maestro solitario
                    

E non canto e celebro  che i topi
                   

 Dalla mia testa come uva matura
                             

Gocciola il folle vino delle chiome
                  
Voglio essere una gialla velatura
                                  
Gonfia verso un paese senza nome

## Credits

Autore: BRANDUARDI ANGELO Copyright: © I MEAN MUSIC SRL, THE SAIFAM GROUP S.R.L.